Carlo Sabatini a Genoa Channel: "Formare i calciatori del futuro, è il nostro obiettivo"

21.03.2018 15:32 di Franco Avanzini   vedi letture

Quattro mesi di lavoro a capo della squadra Primavera del Genoa, un percorso assolutamente positivo in campionato dove il Grifone può ambire ad un posto nella fase successiva e gli ottavi di finale raggiunti al Torneo di Viareggio, Coppa Carnevale, a Genoa Channel, il canale tematico della società rossoblu, parla il tecnico Carlo Sabatini.

"Siamo partiti il 25 luglio con un lungo ritiro a Bardonecchia che ci ha ospitati in maniera perfetta dove abbiamo costruito le basi. Per creare una squadra giovanile ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione. Intanto si fondono varie annate, vari gruppi che hanno lavorato con allenatori diversi. Il primo passo è rendere coeso questo gruppo. In quelle settimane siamo stati insieme tutto il giorno. Tre settimane in cui ci siamo conosciuti l'uno con l'altro. Nella nostra rosa ci sono ragazzi nati dal 1998 sino al 2001. Quindi c'è la componente tecnico-tattica. Si sviluppano le prime idee di gioco, come impostare la squadra e in questo caso è molto utile lo staff che è consolidato avendo già fatto tanti anni di Genoa e che mi ha aiutato nella conoscenza dei ragazzi e dell'ambiente".

Collaboratori che il tecnico Sabatini nomina: "Ci sono il mio secondo Roberto Briata, due preparatori atletici Claudio Albertini e Filippo Gatto; quindi il preparatore dei portieri Luca De Pra. Poi c'è naturalmente il team manager Matteo Natuzzi, due fisioterapisti che sono Luca Crespi e Massimiliano Mellioli e il nostro storico magazziniere che è Davide. C'è poi un altro team manager chè Gianni Casavola".

Una la richiesta della società: "Mi è stato chiesto di allenare la Primavera come fosse una Prima Squadra perché questi ragazzi vanno preparati allo step successivo. Qualcuno sarà inserito nella prima squadra del Genoa, altri andranno a farsi le ossa altrove. Si dovranno comunque abituare a una gestione diversa. Non più il settore giovanile che, tra virgolette, ti vizia e ti coccola ma una prima squadra in cui ci sono esigenze di fare risultato. Ci vuole dunque una mentalità completamente diversa".

Alcune cose sono da insegnare ai ragazzi: "Assolutamente basilare è capire come stare in campo; l'utilizzo dei giocatori nei vari ruoli. Molto importante è anche l'aspetto fisico-atletico tenendo conto che parliamo di ragazzi che sono in una fase involutiva. Ci sono giocatori infatti che hanno più o meno forza; altri più resistenti o meno resistenti. Comunque sono giovani che stanno completando la loro maturazione fisica. Fondamentale è l'aspetto mentale infatti non basta avere qualità anche molto elevate se non si ha una base motivazionale forte".

Carlo Sabatini quindi spiega come è strutturato il Genoa: "E' una società forte sotto tutti gli aspetti. Abbiamo una foresteria con ben 36 ragazzi di tutte le età compresi i ragazzi che vestono la casacca della squadra Primavera che ovviamente hanno esigenze un pochino diverse essendo più grandi. Qualcuno è anche maggiorenne e possono in teoria fare quello che vogliono anche se poi non è così visto che ci sono delle regole da rispettare. Per questo c'è un responsabile del settore giovanile e un responsabile della stessa foresteria. E quest'ultimo è un compito non facile perché questi ragazzi devono andare anche a scuola e noi allenatori cerchiamo di favorire l'attività scolastica, nel senso che se un giorno il ragazzo deve studiare gli lasciamo la giornata libera. Diamo priorità alle loro esigenze. Questi ragazzi si allenano tutti i giorni dal lunedì al venerdì; poi al sabato hanno la gara.

Giovani calciatori e i mezzi di comunicazione: "Importante è anche la comunicazione e la famiglia. Ai giorni d'oggi si usano molto i cellulari, i ragazzi twittano spesso. In questo anche la famiglia dovrebbe avere una sua importante voce. La società ha un regolamento per quanto riguarda la prima squadra. Noi come Primavera cerchiamo di essere un pochino più elastici. Non abbiamo dato delle regole sotto questo aspetto però mi rendo conto è si parla di una situazione fondamentale. Li vediamo coi telefonini sempre in mano, noi stessi comunichiamo coi telefonini tramite i gruppi usufruendone pure noi anche se, ripeto, cerchiamo di esser un po' più di manica larga rispetto ai più grandi".


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