Genoa, Ballardini tra nuove e vecchie soluzioni

24.11.2017 10:21 di Franco Avanzini   vedi letture

Il Genoa effettuerà oggi l'ultimo allenamento settimanale (a porte chiuse) prima della rifinitura di domani e il suo tecnico Davide Ballardini dovrà decidere come affrontare domenica (ore 15) la Roma che arriva dalla sconfitta in Champions League di Madrid contro l'Atletico del "Cholo" Simeone ma che in campionato ha superato lo scoglio del derby capitolino.

Riproporre la squadra che ha vinto bene a Crotone oppure cambiare qualcosa? Probabilmente al tecnico di Ravenna questa domanda sarà già balzata in testa. Per dieci undicesimi la formazione di base non dovrebbe discostarsi troppo da quella che ha vinto in Calabria. Certo, Miguel Veloso dovrà migliorare soprattutto nella costruzione del gioco, troppi gli errori commessi contro la formazione di Nicola domenica all'ora di pranzo. Per contro benissimo aveva fatto nello spezzare il gioco altrui.

Luca Rigoni ha dimostrato ancora una volta di esser uno dei pochi (se non l'unico) della rosa genoana capace negli inserimenti in area di rigore. Ballardini ha perso Galabinov che quasi certamente salterà anche il turno di Tim Cup del 30 novembre (si giocherà contro il Crotone con fischio di inizio alle ore 21) e l'unico dubbio potrebbe essere se riproporre in avanti, con Taarabt assolutamente tecnicamente il migliore, Pandev oppure Lapadula.

Il macedone è in forma, lo ha dimostrato anche la settimana prima con la sua Nazionale ma anche a Crotone dove però ha sprecato qualche occasione di troppo. L'alter ego è Lapadula che sta lavorando molto in allenamento ed attende la sua occasione per mettersi in mostra. E domenica potrebbe essere la volta buona.

Per il resto non dovrebbero esserci grandi novità con il 3-5-2 che quasi certamente sarà riproposto regala una copertura importante in difesa ma anche la possibilità di comandare meglio il centro del campo. E fa lo stesso se il pallino del gioco, come avvenuto in Calabria, penda più dalla parte avversaria che genoana. Alla fine, nel calcio, quello che conta è concludere a rete e segnare, non la percentuale con cui la sfera resta in possesso di una squadra.


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