Michele Sbravati a Genoa Channel: "La maglia del Genoa è una grande responsabilità"

26.05.2018 11:12 di Franco Avanzini   vedi letture

Il settore giovanile del Genoa ha sfornato in queste ultime stagioni grandi risultati e buoni giocatori che sono cresciuti mettendosi in luce in prima squadra non solamente nel Grifone. Merito dei tecnici che si sono succeduti nelle varie stagioni ma anche del responsabile del settore giovanile Michele Sbravati che ha parlato a Genoa Channel del lavoro svolto all'interno del club, una società che guarda molto al comparto giovani, vera linfa per una squadra come quella di Villa Rostan. 

"I ragazzi che vanno in campo con la maglia del Genoa devono sapere il grado di responsabilità che hanno a vestire questi colori". Quindi ha spiegato che: "Il ruolo del professionista dello scouting si è evoluto in questi ultimi anni sia a livello nazionale che internazionale. E' bene però distinguere lo scouting a livello prima squadra rispetto a quello del settore giovanile che sono due settori diametralmente opposti per come ci si deve approcciare. La base però è uguale e riporta una passione viscerale per poter andare a vedere i ragazzi sul posto e in video".

Sulle differenze per il lavoro tra la prima squadra e il settore giovanile: "Sono sostanziali. E' molto più difficile a livello giovanile perché occorre tener conto delle fasi di crescita del ragazzo, tra uno di prospettiva rispetto ad uno già finito e fatto". Settore giovanile importante per il calcio in generale. "Certamente, tenendo presente che ultimamente si stanno cercando le giuste riforme per riportare in auge il calcio italiano. Purtroppo ho sentito anche molto pressapochismo e dietrologia".

Sul movimento giovanile italiano, Sbravati spiega: "Non è che si deve fare di tutta un erba un fascio pensando che il settore giovanile nostrano vada male solo perché non è andata bene la Nazionale Italiana. Non è negativo il sistema giovanile italiano".

Quindi il responsabile genoano parla di come sia nata la sua passione per il calcio: "Vengo da una famiglia di appassionati. Sono cresciuto a pane e pallone. Inizialmente ho giocato con il sogno di poter fare del calcio la mia professione. Sono arrivato al Genoa con il Pio XII ancora in terra battuta e Attilio Perotti quale responsabile del comparto giovanile. Mi prese a 14 anni e ho fatto tutta la trafila sino alla Primavera esordendo poi in prima squadra. In quella compagine c'erano ragazzi che poi hanno fatto carriera come Eranio, Rotella e Chiappino. Con molti ci siamo ritrovati qui in questo periodo cercando di insegnare ai ragazzi ciò che noi avevamo appreso all'epoca".

Sulla crescita del settore giovanile: "Il merito è senz'altro della famiglia Preziosi che ha puntato molto su questo comparto della società. Se guardiamo all'estero però ci rendiamo conto come in Francia, Spagna, Inghilterra, Germania e la stessa Svizzera che è cresciuta molto in questo ultimo periodo, i ragazzi possono allenarsi in strutture sicuramente migliori rispetto alle nostre. E questo spesso e volentieri fanno la differenza".

Genoa giovanile ed extra calcio. Sbravati commenta: "Siamo molto attenti a questa situazione. I ragazzi locali fanno la loro vita all'interno delle famiglie. Noi mettiamo a disposizione loro della psicologa, la dottoressa Viacava oppure il tutor scolastico, il dottor Anaclerio che può esser di supporto ai ragazzi genovesi e liguri. Noi abbiamo un settore giovanile praticamente a chilometro zero con il 60-65% di ragazzi che sono nostrani. I restanti che arrivano da fuori Liguria sono ospitati presso il convitto Mediterranée dove sono seguiti dal tutor che è Fabrizio Ferrari, quindi hanno il tutor scolastico e la psicologa e da noi dirigenti che viviamo con loro".

La storia del Genoa e i valori: "Non li tacciamo ai ragazzi, non è possibile. Con quelli che crescono dall'attività di base crescono già con una mentalità genoana abbastanza marcata, Questo non significa mancare di rispetto alle altre squadre ma lo spirito di appartenenza alla maglia e la consapevolezza storica di poter indossare una maglia che molto vorrebbero indossare è importante. E uno se ne accorge soprattutto quando non è più al Genoa quanto sia importante indossare questa casacca".

 


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