Preziosi, 70 anni di errori e trionfi

A ragione o a torto, ci sono date e momenti della vita in cui è quasi spontaneo fare un bilancio della vita di una persona. La cifra tonda spesso invoglia a questo genere di pensieri. Oggi il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, compie 70 anni. 

Vita difficile e semplice all'inizio. Fatta di sacrifici, voglia di emergere, sconfitte, delusioni. Il sud, soprattutto quello di una cinquantina di anni fa, non era il luogo più semplice dove poter emergere. Così il giovane Enrico pensa bene di andare nella grande Milano con poco più di niente se non la sua gran voglia di puntare in alto.

Lavori umili, ma lavori, mente aperta, intuizioni. In poco tempo il ragazzetto capisce che il suo futuro passerà dalla felicità dei più piccoli e che il mondo dei giocattoli diventerà il proprio.

Nasce così la Giochi Preziosi, piccola ditta rivenditrice che velocemente cresce e si posiziona sul mercato diventandone leader nazionale, europeo e poi mondiale.

Tutto bene e tutto bello finché il mercato sembra procedere a vele spiegate. Ma negli ultimi anni ben più di una crisi (sia economica che di costume) ha portato il mercato del giocattolo a una nuova definizione e di conseguenza anche le strategie della Giochi Preziosi sono dovute cambiare.

L'uomo Enrico però ha anche un'altra grande passione - il calcio - che lo porta prima a delle esperienze fallimentari (Saronno e Como) fino all'approdo al Genoa.

Sembra l'uomo della provvidenza che arriva al capezzale del malato quasi terminale. Il Genoa è in serie C, senza soldi, in una situazione che poco fa presagire per il futuro. Eppure c'è il ripescaggio e poi una cavalcata trionfale con la squadra di Cosmi. Ma arriva fulminea la ricaduta, in una delle estati più buie del tifoso genoano. La sospetta combine in Genoa-Venezia che spedisce il Grifone in C e sembra distruggere tutto il bello che si era fatto.

Ma il Grifone - come una fenice - risorge dalle sue ceneri, torna in serie B e poi in serie A disputando il più bello e seguito campionato cadetto, l'unico al momento, in cui non si disputeranno i play off. Juventus, Napoli e Genoa saliranno insieme staccando tutti.

Il Grifone è finalmente risorto e arrivato in quella serie che tutti - fosse anche solo per la sua storia - non possono non dire che non gli competa.

Il presidente è euforico, la piazza ribolle. C'è quel sano fermento che spingerebbe una piramide di qualche metro più in là solo con la forza del pensiero.

E il Genoa conosce anni di volo spavaldo con la partecipazione all'Europa League.

Il Grifone è tra le grandi, ma la crisi economica e il cambio di un mondo calcistico in profonda crisi segna il passo.

Il Grifone si affloscia, iniziano le contestazioni. Iniziano gli anni in cui l'obiettivo primario si chiama salvezza.

Il presidente Preziosi è in sella, nonostante tutto, e prova a dare ancora qualcosa. Ma il feeling con la tifoseria si lacera velocemente e poi quel filo si spezza con la mancata licenza Uefa di qualche stagione fa. Il Genoa avrebbe potuto tornare tra le grandi, sarebbe potuta essere un'altra cavalcata. Ma il condizionale è il modo verbale che rimane nei ricordi dei rossoblù.

Poi ancora campionati anonimi. Fino ad oggi. Ai 70 anni del presidente Preziosi.

Come sarà ricordata alla fine la sua presidenza non è dato saperlo, qualcosa il tempo mitigherà, qualcosa rimarrà nel mito ingigantito.

Il Genoa ha osato, è rimasto in Serie A per il maggior tempo della sua ultracentenaria storia. Ma poi? Genoa Siena ce la ricordiamo tutti, la licenza Uefa, le promesse.

Forse - anche senza forse- l'uomo di Avellino è cambiato in questi ultimi anni. Ha capito e ha saputo adattarsi al nuovo calcio. Ha fatto un passo indietro e la società Genoa oggi è più strutturata e più pronta ad affrontare le nuove sfide.

Non sappiamo se sarà vera gloria quella che verrà consegnata un domani ai libri di storia pallonara. Ma al di là di tutto, al di là degli errori, della stima e del rispetto, oggi è una data importante.

Auguri presidente Preziosi, da tutta la redazione di Genoa News 1893.