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A caccia di un altro "scalpo" nobile, il Genoa ha una fame del..."diavolo"

di Pierluigi Gambino

“Ammazzagrandi”. L'etichetta si attaglia alla perfezione a questo Genoa, che contro le provinciali o le squadre di mezza classifica accende rimpianti a josa e invece si esalta regolarmente quando può confrontarsi con le “big”.

A Marassi arriva un Milan ancora abbattuto moralmente dal pareggio di Champions a Dortmund: risultato che pone seriamente a rischio la qualificazione. A ciò aggiungiamo il tempo ridotto per assorbire la fatica infrasettimanale: appena tre giorni. Ci sono insomma tutte le premesse per credere ad un altro exploit del Grifone, aduso ad esaltarsi ogni qualvolta si presenta al cospetto del suo impareggiabile pubblico.

Gila proprio in rossonero ha ottenuto le gioie più vivide della sua carriera di centravanti. E proprio attorno a questo ruolo vertono parecchi discorsi legati alla vigilia della partitissima. Sul fronte genoano tiene in ansia Retegui, il terminale principe di ogni azione d'attacco: il dolore al ginocchio persiste, tanto da porlo in serio dubbio a livello di presenza o, nella migliore delle ipotesi, da condizionarne il rendimento. E' un problemone, mancando nella rosa genoana un sostituto all'altezza: Ekuban è ancora in infermeria e Puscas ha offerto reiterati segnali di inadeguatezza alla categoria.

Così mister Alberto sta addirittura scaldando il motore di un fresco ex, quel Messias che sarà eternamente grato al Diavolo per averlo elevato alla gloria calcistica, ma adesso arde dalla voglia di dimostrare che la cessione estiva è stata uno sgarbo. Il brasiliano, ormai pronto a reggere almeno un'ora di gioco a spron battuto, non è però una punta autentica ma un esterno offensivo: adatto a giostrare al fianco dell'argentino più che a sostituirlo. Prevedendo una gara di attesa, tuttavia, questa soluzione alternativa potrebbe risultare efficace.

Sempre in tema di bomber, in casa Milan il quadro non è affatto esaltante. Giroud, onusto di allori antichi, ha ormai imboccato il Sunset Boulevard e la sua riserva Jovic non offre garanzie: così mister Pioli sta seriamente pensando di riproporre come prima punta l'adattato Okafor. Di sicuro, con o senza il 37enne francese, questo Milan non appare una macchina da gol, e lo ha dimostrato anche in terra tedesca.

Gilardino difficilmente metterà mano all'assetto abituale. A centrocampo dovrebbe partire Malinovskyi, garanzia di qualità, sperando che abbia fiato sufficiente in fase di contenimento. In alternativa, soluzione da attuare magari nella ripresa, il duttile e disciplinato Kutlu, visto che la coppia di veterani Strootman-Badelj si rivedrà all'opera, ben che vada, dopo la sosta.

Non ci piove sulla conferma dell'abituale trio difensivo, anche se la fresca disponibilità di Vogliacco, uno dei perni della promozione, potrebbe indurre a qualche riflessione: e se Vasquez si spostasse sull'out di sinistra per frenare il prescelto tra Pulisic e Chukwueze?

E qui è doveroso rimarcare la sola criticità dell'assetto genoano: le fasce laterali. Sul fronte mancino sono in lizza, oltre al messicano, il baby Matturro (dotato però di fisicità e corsa), Haps e Martin (più abili nella spinta, ma carenti in fase di filtro). In teoria, pure Sabelli, apparentemente ristabilito dal lieve guaio fisico, potrebbe occupare quella zona. Nessuno, però, offre le massime garanzie.

A destra la situazione non è meno delicata. Come arrestare, o almeno contenere, le accelerate dello sprinter Leao? E' scontato che Gilardino decentrerà maggiormente Thorsby per un raddoppio sistematico sul portoghese, ma occorre comunque un terzino di gamba e ben strutturato: ovvio rivolgere lo sguardo verso De Winter, confidando che non abbocchi alle prime finte dell'avversario e che rinvii il più possibile un cartellino giallo difficilmente evitabile. Attorno alla marcatura di Leao ruota gran parte del match marassino. Gila lo sa e ordinerà ai suoi di non avanzare in massa ma di garantire in retrovia una guarnigione fissa, così da evitare che il lusitano disponga di troppi metri di campo libero.

Intendiamoci, il Milan non è solo Leao, ma le alternative in avanti incutono minore paura. Genoa guardino, dunque, ma non rinunciatario. Questo Gudmundsson in stato di grazia invita a cavalcare i sogni, anche quelli di una fantastica affermazione. Il Diavolo non dispone di un mediano di ruolo: ecco che l'islandese, agendo nella “terra di nessuno” fra centrocampo e prima linea, è in grado di regalare un dispiacere ai meneghini, magari con l'ausilio di un Malinovskyi in netta crescita.

Si annuncia un confronto godibilissimo e ricco di emozioni. Il Grifone respinge il ruolo di semplice sparring partner e intende infilare in bacheca un altro prestigioso scalpo. Obiettivo ambizioso ma non proibitivo, a patto che nell'ultimo scorcio di match la stanchezza non spinga i rossoblù a rinculare.

                             PIERLUIGI GAMBINO