Claudio Onofri a GenoaChannel: "Il Genoa, la mia seconda casa"
Claudio Onofri, ex bandiera del Genoa, con una militanza prima sul campo in due precise circostanze, tra il 1976 e il 1978 con 55 presenze e quindi dal 1979 al 1985 con 160 gettoni e tre reti realizzate e quindi sulla panchina rossoblu sia delle giovanili che della prima squadra, ha rilasciato una bella intervista a Genoa Channel. Una ita colorata di rossoblu: "Da 41 anni vivo a Genova e il merito è del Genoa dove ho fatto praticamente di tutto, l'allenatore, il responsabile del settore giovanile, il capo scouting oltre che il giocatore. Il Genoa è come la mia famiglia".
Derby che si avvicina e l'ex difensore rossoblu spiega: "Il primo derby di Serie A quando io vestivo la maglia del Grifone non lo feci, ero in panchina. Feci quello del ritorno che si vinse con un gol di Roberto Pruzzo di testa dopo aver sbagliato un rigore". Il calcio di ieir rispetto a quello di oggi: "Tecnicamente ora si sono fatti passi in avanti. La velocità di esecuzione odierna non ti consente di avere la tranquillità come capitava a me. C'è una difficoltà oggettiva diversa. Alcuni ruoli non esistono più come il mio che ero un libero".
Onofri e il calcio: "Quando vedo una palla che giro mi ci butto dentro, gioco ancora adesso a calcetto nonostante un ginocchio ballerino. La televisione mi ha aiutato a allargare la mia visione anche ai campionati esteri. Quando sono a casa cambio canale facilmente guardando prima questa poi quell'altra partita".
Il giocatore del Genoa che potrebbe somigliare a Onofri: "Direi Nicolas Spolli che gioco praticamente nel mio ruolo. Secondo me ero io più tecnico ma lui è più forte nel posizionamento e di testa. La piglia sempre lui sui cross. Fossi in una squadra avversaria non la metterei mai in area, tanto la prenderebbe sempre Spolli".
Tra i ruoli svolti nel Genoa c'è stato quello di responsabile del settore giovanile. "Ho avuto Mimmo Criscito per esempio. Oggi c'è un grande responsabile come Sbravati". Il lavoro societario: "Ben fatto se si pensa ai dodici tredici anni che vede sempre il Genoa nella massima serie. Poi è chiaro che se penso al tifoso capisco che voglia vedere un campione per qualche anno in più con questa maglia addosso. Occorre però dire che per squadre della dimensione del Genoa non se lo possono permettere. Devi esser bravo quindi a centellinare le uscite".