Genoa docu-film, Mario Bortolazzi: “Gilardino ha le idee chiare”
Il profumo dell'erba dello stadio Luigi Ferraris regala bellissimi ricordi agli ex giocatori del Genoa presenti per la creazione di un docu-film in lavorazione sul progetto del Genoa Cricket and Footbal Club ideato e prodotto da Emotion Network e DUDE Originals che ne ha creato lo sviluppo creativo ed editoriale dal titolo "Genoa, comunque e ovunque" che uscirà nelle sale cinematografiche nel 2024.
Questa volta tocca all'ex centrocampista Mario Bortolazzi: "Ho accettato ben volentieri la partecipazione a questo progetto per il Genoa che ha rappresentato per me 8 anni della mia carriera, gli anni migliori, gli anni con Bagnoli, il quarto posto, la Coppa UEFA, cose che sono rimaste nella storia del Genoa e sono contento di farne parte". Questo Grifone potrebbe ricalcare il percorso che avevate fatto voi? "Forse è ancora presto per dirlo, bisogna aspettare almeno dieci-quindici partite per avere un'idea un po' più chiara delle potenzialità della squadra. Sicuramente le gare fatte con Milan, Lazio e Roma hanno dimostrato che la squadra c'è ed è in salute e può fare un campionato buono. Dire se può arrivare in alto mi sembra un po' presto anche perché davanti ci sono squadre veramente forti ed importanti ".
In generale sulla Serie A dice: "È ancora presto per dare un giudizio preciso perché l'Inter sembrava spaccare il mondo ed invece si è fatta prima riprendere e poi superare dal Milan che aveva battuto nel derby. Il Milan stesso dopo la stracittadina sembrava una squadra allo sbando ed invece si è ripreso soprattutto grazie a Pioli. La Juventus è lì sorniona che non molla un colpo. Il Napoli è un punto di domanda, sono un po' indietro le due romane, c'è la Fiorentina che sta meravigliando con un tecnico come Italiano che mi piace perché ha le idee chiare, sa come far giocare la squadra e non si trova lì per caso. Poi c'è sempre l'Atalanta che è una protagonista del campionato da diversi anni. Ci sono tante squadre che possono ambire a posti alti in classifica. Ci vuole ancora un po' di tempo per avere un quadro più chiaro".
Sullo stadio che è stato protagonista di tante azioni portate avanti da Bortolazzi, spiega: "Qui è stato lo stadio più importante della mia carriera dove sono stato protagonista. In altre compagini ho giocato ma non sono stato protagonista come qua al Genoa. Giocare qui è un piacere, da proprio il senso del gioco all'inglese". Con qualche innesto trent'anni fa si poteva ambire a qualcosa di importante: "Non lo so. Eravamo già un'ottima squadra. Togliere qualcuno da quella formazione non era semplice. Eravamo ben coesi, un gruppo in ampi ma anche fuori".
Infine due parole su mister Gilardino: "Gilardino l'ho avuto quando ero in Nazionale con Donadoni e mi ha sempre dato l'impressione di un ragazzo serio e positivo, umile. È arrivato qui l'hanno scorso in Serie B, ha sistemato le cose dando un'identità alla squadra pur cambiando il modo di giocare o a tre o a quattro poi ha capito di avere tre difensori forti e quindi ha proseguito con quel modulo tornando però anche a quattro come ha fatto contro il Milan. Sa bene come schierare la squadra in campo a seconda dell'avversario. Questo perché è un ragazzo che ha le idee chiare".