Genoa, gara da non perdere ma che si può anche vincere
La delicatezza del match in terra sarda si misura con le pressanti esigenze di un Cagliari che in questi mesi non è mai riuscito a sganciarsi decisamente dalla zona calda della classifica. Il Genoa si gioca un’altra fetta di tranquillità, ma il Cagliari ben di più: la sopravvivenza. A livello di motivazioni, dunque, gli isolani si fanno preferire, ma non è così scontato che certi presupposti risultino favorevoli.
Il Grifone è reduce da una prestazione accettabile solo nel risultato, ma ha dalla sua ben altra tranquillità e soprattutto la propensione a farsi rispettare lontano da Marassi. In più vanta una qualità rara: l’abilità a piazzare i bastoni tra le ruote a qualsiasi avversario, spezzandone le trame, asfissiandolo con un pressing efficacissimo, costringerlo ad inseguire nuove strade d’attacco. A San Siro i rossoblù di Liguria hanno sfiorato l’impresa di non perdere, ma anche a Firenze, dove è peraltro maturata una sconfitta, si erano fatti applaudire ed avrebbero meritato ben altro esito. Insomma, i precedenti recitano che la band di Vieira ha le carte in regola per tornare dall’isola sarda con qualcosa di concreto in mano: compreso il pareggio, ovviamente.
Vieira medita comunque il colpaccio esterno, che nel 2025 non è stato ancora festeggiato: exploit non certo scontato, ma abbordabile, specialmente se i suoi ragazzi carburassero prima anche prima dell’intervallo e accrescessero il numero delle opportunità offensive senza limitarsi ad evitare le segnature degli antagonisti.
Il tecnico francese sta riflettendo a fondo se mantenere l’assetto tattico di sempre o se apportare qualche modifica che, alla fin fine, non equivarrebbe ad una rivoluzione copernicana: il passaggio al 4-4-2 per affiancare in puiant5a stabile un giocatore a Pinamonti, che sta soffrendo di eccessiva solitudine e in certi momenti appare vittima di scoramento. Più arduo, nella circostanza, à identificare il presunto partner. Si candida Messias, che però contro l’Empoli è parso lontano da una forma ottimale, ma qualche chance va riconosciuta anche a Cornet, Ekhator e ad Ekuban, benché quest’ultimo abbia le stigmate del guastatore a gara in corso, quando occorre dare una spallata alla partita.
Non è affatto da escludersi, però, che rimanga lo status quo, il classico 4-3-3, magari accompagnato dal rientro di Badelj, che quando gioca è oggetto di critica e quando sta a guardare è subissato di rimpianti. Di sicuro, senza di lui la trama diventa caotica, improvvisata, senza una logica. Il croato è pronto a sistemarsi in regia al fianco dei consueti Frendrup e Masini, con Miretti avanzato a sinistra e Pina al centro. Già, ma a destra? Cornet è un indiziato, al pari di Zanoli, che peraltro nell’ultima sfida giocata non ha certo entusiasmato.
In difesa nessuna incertezza, dopo l’ennesimo ritorno in infermeria di Bani. De Winter torna in mezzo, dove rende ben di più, e a destra Sabelli si riappropria della fascia amica cercando di difendere ma anche di spingere.
Due le avvertenze: risollevarsi a livello di intensità e di ferocia agonistica e prestare la massima attenzione sui calci angoli battuti dai rivali: una fase di gioco che recentemente ha prodotti dispiaceri in serie.
Il Cagliari non sta affatto incantando, e nell’ambiente inizia a serpeggiare un po’ di malcontento all’indirizzo di Davide Nicola, accusato di difensivismo spinto e giudicato colpevole, almeno in buona parte degli ultimi verdetti sfavorevoli: negli ultimi cinque turni, per la cronaca, tre sconfitte (due recentissime), un pari ed un solo successo. Non dovrebbe mutare il modulo, il 4-2-3- con Mina e Luperto centrali difensivi, il goleador improvvisato Zappa terzino destro, Obert e la coppia Makobou-Adopo a far legna in mediana, mentre Augello, ex doriano, dovrebbe salire al livello di Zortea e Viola in rifinitura alle spalle di Piccoli, panzerone che negli ultimi turni ha guadagnato parecchie azioni. Attenzione, poi, ad un ex, Pavoletti, al quale può bastare uno spezzone di partita per lasciare il segno.
Anche stavolta aspettiamoci un Cagliari più propositivo e vivace ed un Genoa votato ad agire tra gli spazi. Gara aperta ad ogni esito, con il settore ospiti completamente vuoto per via di un divieto, indirizzato ai tifosi … del continente, che non sta né in cielo né in terra. Vasquez e compagni, comunque, sono in grado di superare anche questo tipo di handicap.
PIERLUIGI GAMBINO