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Genoa, Gilardino a DAZN: "Avevo un obiettivo, allenare in Serie B e in A"

di Franco Avanzini
Fonte: dazn

Il tecnico del Genoa Alberto Gilardino è stato protagonista di una puntata di DAZN Heroes, intervistato da un ex calciatore rossoblu, Valon Behrami. Un percorso da calciatore iniziato da giovane, finito a 36 anni prima di iniziare un nuovo inizio: "Non è mai semplice finire la carriera da giocatore, è stata una fortuna ma anche una mia volontà iniziare un nuovo percorso pur non dimenticando i momenti belli e meno belli della carriera. Finito di giocare mi sono subito iniziato con la nuova esperienza nelle categorie minori".

Il percorso del tecnico: "Un percorso iniziato dalla Serie D e quindi Lega Pro. Mi ero dato un obiettivo, arrivare a lavorare in Serie B o addirittura in Serie A. L'opportunità è giunta la scorsa stagione allenando prima la Primavera del Genoa e poi a dicembre la prima squadra. Un'opportunità importante".

Il tifoso del Genoa: "E' una fidanzata che ti ama, quando ci litighi non ti parla più, sono arrabbiati nei momenti brutti ma amano i giocatori, gli allenatori e soprattutto la maglia. Abbiamo ricreato un grande entusiasmo l'anno scorso, quasi 28 mila abbonati, stadio strapieno ogni giornata. Ai ragazzi dico sempre che i nostri tifosi devono essere un valore aggiunto, portarli dalla nostra parte".

La trasformazione appena arrivato: "I giocatori avevano voglia di rivalsa, di vincere il torneo. Sono stati per me di grandissimo aiuto a livello tecnico, caratteriale e umano. Indispensabile avere un blocco di giocatori ed inserirvi quindi elementi diversi, una struttura fondamentale". Pochi leadership nelle squadre: "E' una leadership più silenziosa rispetto al passato e avviene soprattutto con atteggiamenti in campo. Questo perché i più esperti rispettano maggiormente i giovani".

In allenamento.. "E' difficile trattare tutti alla stessa maniera, ci sono giocatori di 34-35 anni che hanno esperienza rispetto a i giovani ma devi essere coerente con tutti". E con gli attaccanti.. "E' normale avere un occhio di riguardo con chi gioca davanti. Cerco di dar loro consigli soprattutto lavorare in fase di costruzione oppure come muoversi e lavorare sull'uomo, sulle varie situazioni di campo".

Retegui ed i consigli del tecnico: "Lo capisco molto bene. La volontà mia e dello staff c'è quella di metterlo in condizione di arrivare al tiro. Ha margini di miglioramento incredibili, voglia di migliorare".