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Genoa, Gilardino onesto ma anche lui deve rivedere qualcosa

di Franco Avanzini

Quanta tristezza nel vedere un Genoa così impotente, votato alla sconfitta già dopo il primo gol dell'Atalanta, senza una benché minima reazione, senza neppure provare a fermare gli avversari con un fallo, quasi fosse una gara tra una prima squadra e la propria Primavera. È mancato tutto  Bergamo, il punto più basso dell'era Gilardino ma non solo perché per trovare un 1 a 5 negativo occorre tornare indietro nel tempo.

Di peggio ci fu lo 0 a 6 del 17 gennaio 2022 quando per una gara sulla panchina sedeva Konko e sappiamo tutti come andò a finire quella stagione. Tornando a sabato, quello che ha colpito è stato che lo stesso tecnico Gilardino ha ammesso che più di questo il Genoa attuale non possa dare. Ecco queste parole, al di là della sconfitta, fanno capire quanto il Grifone sia lontano dalla bella squadra dello scorso anno. Ed i giocatori scesi in campo al Gewiss Stadium sembravano già con la testa altrove e non a cercare di salvare la faccia e dare un minimo di speranza al Grifone.

Una classifica che, dopo i risultati di ieri, accomoda il Genoa tra le tre squadre che ad oggi retrocederebbero in Serie B. Quanto è brutto guardarla ora, pensare dove pochi mesi fa invece i rossoblu si trovavano. Colpevoli in campo ma anche colpevoli in società. Dalle parole del ceo Blazquez​​​​ al faccia a faccia coi tifosi si è capito che la società Genoa ha non pochi problemi, che potrebbero arrivare tre giocatori ma che non è esclusa qualche partenza (De Winter? Frendrup?).

Insomma per Gilardino i tempi rosei sembrano lontani anni luce. Al tecnico sicuramente si deve dar atto dell'onestà quando ammette che da questi giocatori non ci si possa attendere molto. Ma anche lui dovrà rivedere qualcosa, magari cambiare modulo senza insistere sempre sul 3-5-2. E soprattutto capire quanto i giocatori lo stiano seguendo.

La salvezza non è impossibile ma fin dalla gara contro il Bologna, alla ripresa del torneo, occorrerà ritrovare la retta via ed incamerare i tre punti per prender una boccata d'ossigeno non perdendo contatto col gruppo.


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