Genoa, leccarsi le ferite e ripartire con una società nel caos
Ripartire è il termine che si può sentire parlando di Genoa. Ma da cosa? Da una rosa sicuramente non ben strutturata? Da una società che ha ben altri pensieri in questo momento? Da un tecnico come Gilardino che non sa che pesci pigliare, prova a rimodellare la squadra pur mantenendo la difesa a tre? Tante domande cui ognuno di noi può rispondere nei modi più svariati.
Il secondo tempo contro la Juventus è stato di una pochezza incredibile. La formazione piemontese ad un certo punto sembrava fare il torello, esercizio che si fa in allenamento, coi rossoblu che correvano senza vedere biglia. Questo deve far riflettere molto perché pareva quasi che il Grifone si fosse arreso appena subita la prima marcatura. Situazione mai vista prima anche quando ha subito qualche sconfitta.
Adesso si parla di incontro società-tifosi, di ritiro anticipato e di cercare qualche svincolato da poter tesserare. Tutte dimostrazioni di errori in serie fatti dalla società, partendo da questa estate con un calcio mercato deficitario in cui si è pensato solo a vendere comprando un po' a casaccio. Dimenticandosi ad esempio di un esterno sinistro (addirittura un giovanissimo in campo contro la Juve) e di un vice Badelj, giocatore che non potrà scendere in campo in tutte le partite ed essere al top della forma. Errori che erano stati mitigati dai primi 4 punti conquistati che sembravano poter far pensare ad un altro torneo d'élite.
Sugli svincolati: trovarne di pronti non è facile, quasi impossibile. Facile che debbano fare una preparazione individuale che costringerebbe ancora ad attendere qualche settimana. Essere arrivati ad una soluzione del genere significa che la situazione in casa Genoa è davvero poco, ma molto poco, bella.
Adesso occorre guardare avanti cercando di leccarsi le ferite e provare a compattarsi maggiormente cercando di limitare il più possibile i danni arrivando al mercato di gennaio rimanendo attaccati al gruppone. Bergamo sarà trasferta delicata e molto dura, per la prima volta i rossoblu giocheranno contro Retegui, non sarà facile strappare almeno un pareggio ma a Gilardino ed ai giocatori si chiede di dare tutto in campo, lottare, mordere le caviglie agli avversari e non pensare solamente a "non perdere" perché prima o poi il golletto o il gollonzo (vedi Venezia) potrebbe sempre scapparci.