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Genoa, quel tifo che tutti ci invidiano e che è esportato pure all'estero

di Franco Avanzini

Ultima gara casalinga per il Genoa in questo anno solare 2025. Il Ferraris si riempirà come sempre con almeno 30 mila tifosi pronti a sostenere la squadra. Un tifo da Champions League, lo si può ben dire. I colori, le bandiere, gli striscioni, i cori le iniziative che hanno ripercorso tutto il 2025, tutta opera dei ragazzi della Nord cui si sono uniti tutti gli altri settori.

E' unico il tifoso del Genoa, unico perché sostiene la squadra sempre e comunque, senza quasi guardare il risultato. Puoi anche perdere ma se durante i novanta e passa minuti i calciatori in campo hanno dato tutto, ma proprio tutto, non ci saranno fischi ma applausi. Onorare la maglia, dare il centodieci per cento sul prato verde è quello che chiedono i tifosi.

Allenatori come Daniele De Rossi sanno come trascinare il popolo rossoblu, una magia che nasce e cresce col tempo. Un mister che ha grinta da vendere e che incarna in fondo quello che il genoano vuole vedere "sputare l'anima in campo", "non tirare mai indietro la gamba" e "lottare sino al fischio di chiusura della gara". Tre regole non scritte ma che ogni sostenitore rossoblu "pretende" da chi scende in campo. E se poi arrivano anche i cosiddetti "tocchetti di fino", qualche giocata "strappa applausi" ecco che al triplice fischio di chiusura saranno applausi.

Ultima gara dell'anno solare, dicevamo. Arriva l'Atalanta al Ferraris. Un po' una bestia nera negli ultimi anni per il Genoa. Basti pensare che il successo genoano contro gli orobici manca dalla stagione 2012/2013. Era il 22 dicembre, stranezze del calendario vuole che si giochi domani, 21 dicembre, chissà che un weekend fortunato. Allora il Genoa vinse 3 a 1. Segnarono Piatek, Lazovic e un'autorete di Toloi.

Da quella data cinque confronti diretti e ben quattro sconfitte con un solo pareggio, nel 2021, per 0 a 0. Insomma una "maledizione calcistica" da cancellare e chissà che domani non sia la volta buona.

Di certezza però ce n'è una sola: il popolo rossoblu che cercherà con la sua voce di trascinare i baldi undici in campo ad una prova tutto cuore magari condita da un successo (ma non diciamolo troppo forte...). Quando il volume dei cori si alza, le voci rimbombano in tutto il quartiere di Marassi, ma è un suono leggiadro, di quelli che vorresti sentire sempre perché porta con se gioia e allegria. Il tifo del Genoa è unico, ineguagliabile e per questo invidiato da tutti, in Italia e all'Estero.