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Genoa, una sosta benedetta ma una rosa troppo ampia

di Franco Avanzini

Undici giornate di campionato sono passate, per il Genoa un cambio di allenatore, da Vieira a De Rossi, i primi gol al Ferraris, proprio nell'ultima sfida contro la Fiorentina ma ancora a quota zero nei successi interni. Ed ora la sosta per preparare tre gare che potrebbero realmente far svoltare il torneo per il Grifone. Avversarie: il Cagliari in Sardegna, il Verona al Ferraris e l'Udinese in Friuli. Sfide, queste, che devono per forza di cose portare ad un incremento in fatto di punti in classifica.

Questa sosta arriva davvero a puntino. Intanto perché permetterà al neo allenatore Daniele De Rossi di operare al meglio conoscendo più approfonditamente i giocatori a disposizione cercando di dettare i propri principi calcistici e soprattutto perché potrà farlo in tranquillità grazie ai quattro punti complessivi conquistati negli ultimi due turni.

Tra le cose che il tecnico ha detto nelle prime due sue conferenze stampa riguarda la rosa a disposizione, troppo ampia. Attendiamoci quindi a gennaio un taglio degli elementi che non serviranno alla causa rossoblu da quel giorno al termine del torneo.  Sono 28 i calciatori a disposizione al momento, tenendo presente che il Genoa affronta di fatto una competizione, il campionato, più una gara (almeno al momento) di Coppa Italia che giocherà a Bergamo contro l'Atalanta (si giocherà tra la gara interna col Verona e quella esterna ad Udine), un numero tale di elementi sono realmente troppi.

Ma ci sono anche dei punti, anzi dei giocatori, dal quale mister De Rossi potrà partire. Intanto Ruslan Malinovskyi, giocatore che in mezzo al campo può diventare indispensabile e soprattutto capace di risolvere le gare con le conclusioni dalla distanza e magari battere i rigori. A proposito di penalty: il Genoa non segna mai dal dischetto. In conferenza stampa Colombo, ultimo rigorista, domenica alla fine della gara contro la Fiorentina, ha spiegato come ci sia un elemento destinato alla battuta dei tiri dal dischetto ma che non voleva farne il nome. Chissà che non si tratti proprio dell'ucraino.

Altro elemento importante è Aaron Martin che dalla sinistra ha confezionato un paio di "cioccolatini" per la testa di Ostigard in due consecutive gare, entrambi tradotti in gol. Lo spagnolo è importante in fase di spinta, più che in ripiegamento, ha un piede fatato e può tornare ad essere un assist man prodigioso come accadde nella scorsa annata.

C'è poi Morten Frendrup che era calato un po' nell'era Vieira quale ruba palloni. Da due sfide il trend si è invertito e sembra esser tornato quel giocatore imprescindibile e cercato da molte squadre di primo piano in Italia e all'estero. Il danese può e deve tornare a rubare palloni, pressare, ringhiare alle caviglie degli avversari e magari riuscire a timbrare in qualche occasioni il cartellino.

E' evidente che una squadra non possa non prescindere da un attaccante che segni con una certa costanza. Lorenzo Colombo si è sbloccato contro la Fiorentina con una rete alquanto "strana". Ma già il fatto che ci abbia provato pur trovandosi a terra è una nota che va segnalata. Adesso però dovrà proseguire su questa strada e chissà che quella marcatura non sia servita per sbloccarlo. 

Quattro giocatori, quattro storie diverse ma anche altri 24 elementi importanti che si giocheranno il posto tra coloro che concluderanno la stagione in rossoblu e non lasceranno Genova a Gennaio. Tra giovani che vogliono mettersi in mostra come Venturino o Ekhator, attaccanti che chiedono spazio come Ekuban e Vitinha; centrocampisti messi ultimamente in disparte vuoi per infortunio che per altro come Stanciu e Gronbaek. Insomma ogni calciatore avrà un motivo in più per dare il massimo mettendosi in mostra ed entrando tra i "prediletti" del tecnico De Rossi.