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Gilardino ha gli uomini contati, coi viola serve la spinta dei tifosi

di Pierluigi Gambino

Ventisettemila ugole in azione per non smorzare un entusiasmo senza precedenti. Mister Gila si affida anche a questo elemento... collaterale sperando che arbitro ed avversario subiscano negativi contraccolpi psicologici. La società prima ancora che il tecnico hanno puntato sui prezzi stracciati degli abbonamenti per creare un “effetto ambiente” pazzesco e limare così il prevedibile “gap” di ordine tecnico nei confronti di parecchie antagoniste. Basterà questo marchingegno?

Il match con l'ambiziosa Fiorentina risponderà al quesito. In campo andrà un Grifone rinforzato e ritoccato ma non rivoluzionato e certamente perfettibile in parecchi reparti. Se non altro, il trainer rossoblù non dovrà lambiccarsi il cervello per partorire la formazione base, dato il numero delle defezioni già sicure. In un sol colpo mancheranno gli squalificati Strootman e Sabelli, l'infortunato Bani e Messias. Vero che un po' tutte le formazioni inizieranno l'avventura stagionale con parecchie rinunce forzate, ma la caratura attuale delle alternative genoane lascia parecchio a desiderare e indurrà la società a rinforzare ulteriormente l'organico.

In pratica, a Gilardino resta da sciogliere un solo ballottaggio, tra il cavallo di ritorno Vasquez e l'ultimo arrivato De Winter per completare la difesa. Scegliendo il messicano, di piede mancino, ecco che Dragusin tornerebbe nel suo habitat naturale, il centro-destra. E questa appare la soluzione più gettonata, visto che il quotato ex empolese, sulla carta un titolare fisso, non ha ancora completato il proprio ambientamento e neppure mai indossato la casacca rossoblù.

Per il resto, formazione pressoché scontata, con Martinez tra i pali, Vogliacco centrale dei centrali difensivi ed un trio di centrocampisti composto dal metronomo Badelj supportato da Frendrup e Thorsby, due mediani (pur con caratteristiche non identiche): e qui affiora nitida l'incompletezza, mancando una mezzala di inserimento (potrà indossarne i panni Messias, dopo la guarigione? Improbabile).

Sulle fasce, ecco a destra il ritemprato Hefti, che nel precampionato ha lanciato messaggi alquanto confortanti non solo in fase di filtro (la sua specialità) ma anche nella spinta. A sinistra, fari puntati sulla new entry Martin, dotato di piede educato in specie nei cross e nei calci fermi ma non ancora convincente appieno nella copertura: e in quest'esordio servirà soprattutto non distrarsi indietro.

In avanti spazio a Gudmundsson e all'accecante speranza del nuovo Grifone, quel Retegui che centra gli angolini con entrambi i piedi e si candida perentoriamente come miglior bomber della zona medio-bassa. Ai compagni il compito di rifornirlo di pallottole.

Pur con qualche lacuna, l'undici iniziale appare affidabile e in grado di disputare  la classica partita di contenimento che la forza della rivale di turno impone. Assurdo illudersi che il Genoa possa competere nel possesso palla e del comando delle operazioni. Pur se sul terreno amico, sarà condannata a subire il palleggio dei viola, ma c'è modo e modo. Guai a spezzare il ponte ideale con le due punte e a raggrumarsi costantemente nei pressi del proprio portiere, riducendo a qualche sporadica sortita in avanti le velleità di sopravvivenza. Serve uno sforzo collettivo per provare ad insidiare i toscani pur mancando di contropiedisti provetto e di sontuosi palleggiatori nella zona nevralgica.

Per ora il convento non passa altro, anche se due o tre rinforzi sono sull'uscio e arriveranno senz'altro da qui a fine mese. Certo, se Gila volta l'occhio alla panchina, per ora non può certamente sorridere. Quante delle alternative a disposizione hanno una caratura da serie A?

Un punto sarebbe di oro zecchino, tenendo conto che la truppa di Italiano ha ben altre ambizioni. Rispetto allo scorso anno, però, sta cambiando modulo tattico: il 4-2-3-1 imperniato su un centravanti di ruolo (l'ex spezzino Nzola o l'argentino Beltran fa poca differenza) prevede in regia il nuovo acquisto Arthur, (un Badelj con sette anni di meno) al fianco dell'ex Mandragora. La difesa dovrebbe risultare immutata anche se parecchi nuovi acquisti rivendicano un posto al sole: beata abbondanza.

La Fiorentina ha carte migliori da giocare anche a gara in corso, mentre Gila difficilmente potrà cambiare l'inerzia della contesa con qualche innesto. In un periodo di condizione fisica ancora imperfetta, ecco un altro ostacolo da superare.

                    PIERLUIGI GAMBINO