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Remember Genoa: quella volta che Ruotolo ne fece tre

di Franco Avanzini

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato. 

Ma sì, dai, esiste anche un Genoa che primeggia in Europa. Certo, non sarà Champions League o Europa League ma pur sempre un successo oltre frontiera è arrivato. Magari non passerà alla storia del calcio italiano, ma pur sempre lo è per l'ultra centenaria vita della squadra genovese. E c'è un giocatore che ricorderà questa partita per sempre, che resterà nella sua memoria in eterno. Non parliamo di un attaccante abituato a segnare, oppure di un regista che magari sappia battere le punizioni alla perfezione, ma di un esterno che faceva soprattutto della forza fisica e del fiato la sua arma migliore. Quel giorno però per ben tre volte, ripetiamo tre volte, gioì regalando di fatto il trofeo ai rossoblu.

L'anno di grazia è il 1996, il 17 marzo per la precisione. Quella sfida si giocò sul prato verde del mitico stadio di Wembley, il più importate di tutta l'Inghilterra e probabilmente uno dei più famosi stadi del mondo intero. La finale fu quella della coppa Anglo-Italiana e l'avversaria il Port Vale. 

Il Genoa era arrivato a quella sfida dopo aver superato inizialmente un girone composto da otto squadre, quattro italiane e quattro anglosassoni. Oltre al Grifone c'erano il Cesena, il Perugia e l'Ancona. Alle semifinali si qualificavano le prime due delle due nazioni. Il Genoa conquistò otto punti, frutto di due successi e altrettanti pareggi (in pratica il girone era unico ma le avversarie solamente inglesi). Assieme ai rossoblu si qualificò il Cesena, mentre dal girone B uscirono Foggia e Salernitana. 

Le semifinali, incrociate, erano giocate invece dalle squadre della stessa Nazione. Al Genoa toccò la Salernitana che fu sconfitta ai calci di rigore 6 a 5 con tanto di pathos iniziale, visto che i rossoblu sbagliarono i primi due tiri dal dischetto al contrario degli avversari che invece sbaglieranno in seguito. Nella finale nazionale il Grifone ebbe la meglio sul Cesena, 4 a 0 in Romagna e 1 a 0 al Ferraris. 

Ed eccoci alla finale: il Port Vale ha una squadra tenace, gioca in casa di fatto e pensa di poter fare un sol boccone degli avversari. Non ha fatto però i conti però con Gennaro Ruotolo, che quel giorno deciderà di prendersi le prime pagine di tutti i quotidiani. Segna infatti al 14' la prima rete, bissata poi dalle marcature di Galante e Montella. Ma fu nella ripresa che arrivarono poi gli altri due gol del centrocampista rossoblu. A nulla valse la doppietta di Foyle per gli inglesi. Il trofeo andò così al Genoa ed il merito fu dunque in larga parte proprio di Gennarino Ruotolo da Santa Maria a Vico. 

Questa la squadra mandata in campo dall'allora allenatore Gaetano Salvemini: Pastine, Delli Carri, Nicola, Ruotolo, Galante, Cavallo, Magoni, Bortolazzi, Montella, Onorati, Nappi.