Se il Genoa va sotto nel punteggio, ha il destino segnato
Seconda sconfitta consecutiva per il Genoa, che incassa il sorpasso in classifica dal Como ed evidenzia gli annosi problemi in fase offensiva. Mister Vieira è in vena di esperimenti e schiera inizialmente un Grifone assolutamente inedito, con Ahanor (17 anni) sull'out avanzato di sinistra, Ekhator (18) punta fissa, Kassa (19) alle spalle del presunto bomber e Norton Cuffy (20) terzino destro. Una pattuglia di giovani, che il trainer intende saggiare in vista dell'anno prossimo, col sacrificio di Pinamonti e dell'acciaccato Vitinha, ma anche di Sabelli e Messias.
Esito non disprezzabile, alla luce di un primo tempo giocato alla pari e, anzi, in vantaggio di palle gol, considerata quella in avvio, che Kassa ha colpevolmente divorato da due passi, e il palo (pur da posizione defilatissima) centrato da Ahanor in contropiede. A fronte di ciò, una sola opportunità creato di comaschi con Ikone, con salvataggio in extremis della difesa ospite.
Il Como forse accusa l'assenza di Perrone e Diao, fattostà che l'improvvisato Grifone, imbottito di under 21 rimedia una figura degna, tenendo il campo senza mai sfilacciarsi e mostrando una personalità sorprendente. Poi, scendendo nelle prestazioni singole, Kassa non entusiasma e lo stesso Ekhator fatica a rendersi pericoloso, ma da un undici privo di affiatamento non ci si poteva attendere una risposta più incoraggiante.
Nella ripresa altra musica, anche se l'avvio, pur di marca comasca, non è terrificante. Vieira lascia negli spogliatoi Kassa, sostituito dal vecio Messias, nell'intento di insidiare maggiormente gli azzurri di casa. Non esaltanti i risultati, anche se la palla staziona maggiormente nella metà campo lombarda. Messias cicca una palla ghiotta, ma per il resto il palleggio genoano non sortisce esito e presto la foga si sgonfia e i giocatori di Fabregas ne approfittano per proporre azioni nitide. Appena prima dell'ora di gioco, il patatrac: contropiede ficcante condotto dal talentuoso Paz, proseguito dal centravanti Cutrone e finalizzato da Strefezza. Rossoblù colti sbilanciati e spiazzati, e il fatto raro era la posizione incongrua di Vasquez, fattosi buggerare come un novellino.
C'è mezz'ora abbondante per rimediare, ma quante volte in un campionato il Genoa, in svantaggio, ha saputo rimontare? E' successo a Marassi proprio contro i lacustri, ma si tratta di un evento rarissimo.
Vieira si affida ai calciatori più esperti, inserendo in un sol colpo Pinamonti e Vitinha al posto di Ahanor ed Ekhator, che erano spariti dal campo, e più tardi farà ricorso pure a Zanoli e Sabelli, ma senza esiti tangibili. Se escludiamo un paio di iniziative non irresistibili di Messias, è buio profondo nei pressi del portiere Butez, che assiste da spettatore ai tentativi sporadici e innocui degli avanti genoani. Il Como avvia qualche ripartenza, ma senza affondare i colpi: gli importava solo condurre in porto una gara che, appena sbloccata, è proseguita in discesa.
Il Genoa si può consolare con la sconfitta di Venezia ed Empoli, suggello ad una salvezza aritmeticamente acquisita ma già in tasca da tempo, però non si rionosce più la squadra di un mese fa, tra infortuni in serie, necessità di provare nuovi elementi e demotivazione crescente in elementi come Pinamonti, ormai scarico e con la mente assente.
La speranza è che il Milan e gli squadroni da affrontare successivamente stuzzichino almeno un briciolo di orgoglio e rabbia agonistica, ma i problemi in zona gol non sono emersi solo da qualche settimana e per per risolverli temiamo occorra attendere una massiccio mercato estivo.
Pierluigi Gambino