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Serie A, la terza giornata: il Derby d’Italia è uno spettacolo

di Franco Avanzini

Terza giornata di Serie A che va agli archivi. Un Derby d'Italia così nessuno se lo aspettava anche se, per il secondo anno consecutivo, non sono mancate le reti. Parità lo scorso campionato con quattro reti per parte e sette questa volta col gol partita segnato in pieno recupero. Juventus in vetta, Inter con due sconfitte e un portiere che crea problemi. Prosegue la marcia del Napoli mentre tra le prime c'è l'Udinese che in tre gare vince due volte, entrambe in trasferta. Bene pure la Cremonese, primo successo per il Sassuolo, Lecce in crisi. Ma ecco alcune curiosità.

Che spettacolo! Il Derby d'Italia regala gol ed emozioni ai tifosi non solo juventini e interisti. I nerazzurri hanno dato una grande risposta a chi già la dava per morta. Sotto 1 a 2 ha recuperato e sorpassato i bianconeri. Ma la Juve non si è abbattuta ed ha recuperato prontamente ed anzi ha poi nuovamente realizzato il gol partita. Giovani e meno giovani in campo hanno regalato tocchi di classe e azioni mozzafiato. Questo il calcio che tutti, su tutti i campi vorrebbero vedere.

Il Napoli non sbaglia un colpo. Anche a Firenze mette subito in chiaro chi debba portarsi a casa i tre punti. La compagine di Conte segna due reti in un quarto d'ora e di fatto la partita è finita. Molto chiaro come i partenopei vogliano cercare di bissare il campionato scorso. Il gioco è sempre spumeggiante, De Bruyne si è integrato e segna con buona regolarità. Hojlund gioca e segna, cosa si vuole di più?

Luka Modric, 40 anni lo scorso 9 settembre, e non sentirli. Segna la sua prima rete in Italia con la maglia del Milan e lo fa a San Siro contro il Bologna. Un Campione unico che è arrivato nel nostro paese dopo aver vinto tantissimo con il Real Madrid. Una nuova avventura per lui e la voglia di un ragazzino che non vuole fermarsi nel segnare, nello stupire e nel vincere nuovi trofei.

Centravanti. Un ruolo importante nel calcio. Normalmente colui che la "butta dentro", il 'nove' classico, furbo, scaltro, pronto a ricevere colpi ma anche a darne. Al giorno d'oggi qualche tecnico preferisce non schierandolo preferendogli giocatori di movimento i cosiddetti "falso nueve". Contro il Torino, Gian Piero Gasperini, allenatore della Roma, ne ha fatto a meno. Risultato? Un primo tempo scialbo senza tiri in porta. Il gioco ne valeva la candela?

Se non tiri in porta al massimo fai 0 a 0. Se poi la tua difesa fa acqua da tutti i pori, la sconfitta è certa. Mister Eusebio Di Francesco sulla graticola? Lecce che fa un solo punto in tre gare ma soprattutto non tira praticamente mai in porta. Perdere Krstovic è stato un bel problema, un attaccante che non è stato sostituito. Camarda è giovane ed acerbo, forse troppo atteso non è ancora riuscito a farsi apprezzare.Alla fine un gol arriva, peccato sia quello dell'1 a 4.

49 gare e 5 reti segnate in Serie A e praticamente tutte con la testa. È la grande capacità di Yerry Mina, arcigno difensore colombiano del Cagliari. Questa volta per battere Suzuki, numero uno del Parma, la sua inzuccata è arrivata dopo un precedente colpo di testa di Belotti ed una parata non proprio perfetta del portiere giapponese. Di certo la squadra di mister Pisacane ha una arma in più che arriva proprio dagli inserimenti nell'area avversaria del difensore.

Mister Sarri ci prova ma la sua Lazio cade ancora questa volta in casa del Sassuolo che a sua volta trova la sua prima gioia in questa stagione. I romani non hanno potuto fare mercato e si vede. Hanno pure perso Rovella per infortunio e non sono riusciti a recuperare la rete di Fadera. Biancocelesti che dovranno rivedere i piani e soprattutto arrivare senza troppi punti persi al mercato di gennaio. A quel punto si capirà quale sarà la situazione di una Lazio che vuole risorgere partendo dal derby della prossima settimana.

Le cosiddette "partenze dal basso" sono sicuramente interessanti. Ti permettono di non perdere palla con il lancio lungo. Ma possono anche arrivare errori che possono diventare molto dannose. A mister Runajc piace molto questo modo di far partire l'azione. La sua Udinese lo fa sistematicamente anche se talvolta l'errore in impostazione arriva. Il Pisa, avversaria di giornata, ha avuto un paio di regali non sfruttati. Udinese che dovrà stare più attenta.

È arrivato con grandi squilli di tromba ed ecco che dopo 59 minuti ha esercito in Serie A Jamie Vardy. Un attaccante reso celebre da mister Ranieri che, assieme ad altri suoi compagni, ha portato il piccolo Leicester alla conquista della Premier League. Un fatto più unico che raro. Era la stagione 2015/2016. Vardy segnerà in quella annata ben 24 reti in 36 gare. Complessivamente al Leicester ben 440 partite giocate e 183 reti segnate.

MARCATORI

3 reti: Thuram K. (Inter)

2 reti: De Ketelare (Atalanta), Nico Paz (Como), Calhanoglu (Inter), Vlahovic (Juventus), De Bruyne (Napoli)

1 rete: Pasalic, Scalvini, Scamacca, Zalewski (Atalanta), Orsolini (Bologna), Felici, Luperto, Yerry Mina (Cagliari), Douvikas (Como), Baschirotto, Bonazzoli, De Luca, Franco Vasquez, Terracciano (Cremonese), Mandragora, Ranieri (Fiorentina), Adzic, Bastoni, Bonny, Dunfries, Lautaro Martinez (Inter), David, Kelly, Thuram M. (Juventus), Castellanos, Dia, Guendouzi, Zaccagni (Lazio), N'Dri (Lecce), Loftus-Cheek, Modric, Pulisic (Milan), Anguissa, Beukema, Hojlund, McTominay (Napoli), Cutrone. (Parma), Soulé, Wesley (Roma), Berardi, Fadera, Pinamonti (Sassuolo), Simeone (Torino), Atta, Davis, Iker Bravo, Kristiensen (Udinese), Serdar (Verona)