The Day After, il caos regna sovrano, nessuna certezza sul futuro del Genoa
Che il Genoa a Bergamo potesse perdere era quasi scontato. Ma una resa così clamorosa proprio non ci stava. Dopo il primo tempo sembrava quasi che i giocatori giocassero contro l'allenatore tanto pareva disarmante la facilità con cui l'Atalanta collezionava gol e occasioni. E per di più in maniera clamorosamente facile, senza subire contrasti o raddoppi di marcatura.
Perdere 5 a 1 fa non male, malissimo. E vedere che il cartellino dell'arbitro, giallo o rosso che sia, resta intonso è il chiaro segno che nessun genoano abbia esercitato la giusta cattiveria e la grinta che una gara del genere avrebbe meritato. Neppure De Winter praticamente sempre ammonito in campionato ha preshail "solito" giallo. Un campanello d'allarme che deve far riflettere parecchio il tecnico e la dirigenza genoana.
A proposito di mister Gilardino, ci sta che non potesse contare su parecchi giocatori, ci sta che gli abbiano depauperato la squadra da elementi principi per questa squadra., ci sta che i ricambi siano stati elementi di una pochezza impressionante ed addirittura abbia dovuto reintegrare un Melegoni che avrebbe dovuto esser ceduto ma anche lui dalla panchina è parso privo di mordente, abbattuto, e pareva si fosse arreso. Termine che ha usato nei confronti dei suoi giocatori ma che avrebbe dovuto indirizzare anche a sé stesso.
Cambiare il manico? In casi del genere è la soluzione che viene adottata per provare a togliere le castagne dal fuoco. Ma servirebbe ora come ora al Genoa? È una domanda che la dirigenza rossoblu probabilmente si starà facendo. C'è la sosta e se una soluzione drastica deve esser presa è questo il momento migliore. Ma se non si cambierà idea nelle prossime ore, Gilardino proseguirà con Gilardino sperando di recuperare qualche giocatore tra gli infortunati.
Stringere le fila, ricompattarsi e lavorare è la medicina migliore per provare ad uscire dal tunnel negativo che ha portato in campionato la terza sconfitta consecutiva (mai avvenuto nella gestione Gilardino). Ma ci sarà la forza per cambiare strada trovando quella più tranquilla? E magari cambiare pure modulo mettendo un po da parte questo 3-5-2? Tante domande che dovranno avere risposte con una gara, al ritorno in campo, interna contro il Bologna, che diventa non decisiva, molto di più.
Chiusura d'obbligo: avete visto Retegui? Ha segnato sette reti in sette gare, tante quante ne aveva realizzate in 29 gare col Genoa. Una dimostrazione di come a Genova non sia stato sfruttato al meglio dell'esame capacità. È bastato vedere quante palle gli siano state messe a disposizioni dai compagni.