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The Day After, ancora due punti gettati al vento ma c'è consapevolezza

di Franco Avanzini

Consapevolezza della propria forza, certezza di avere una squadra che reagisce e in campo lotta su ogni pallone, il Genoa dimostra di essere una formazione tonica e quadrata nonostante le assenze (Strootman, Badelj e Sabelli) e giocatori costretti ad uscire (Retegui) per evitare guai peggiori. Ad Udine alla fine il Grifone ha giostrato a suo piacimento con un bel primo tempo ed una ripresa in cui non ha poi subito troppo un'avversaria arruffona, poco lineare e che avanzava più con la forza dei nervi che altro. 

E' evidente che giocare dopo due giorni ha sicuramente avuto il suo peso. Purtroppo il calendario rossoblu non è stato benevolo e lo sono stati ancora meno gli organi competenti nel posizionare dopo poco più di 48 ore una sfida limitando al massimo i tempi di recupero nei giocatori. Contro i bianconeri ancora una volta un giocatore si è posizionato sopra tutti. E' Albert Gudmundsson che è il primo islandese a segnare una doppietta in una gara in Italia. E di gol avrebbero potuto essere tre se non ci fosse stato il fuorigioco di rientro di Haps. 

E' il momento di maggior splendore per Albert che adesso ha messo nel mirino il Milan, un'altra grande che si presenterà da capolista al Ferraris sabato sera. Ma non solo lui da citare: la difesa, nonostante le due reti subite ha disputato una gara egregia non permettendo a Lucca e compagni di impensierire più di tanto Martinez. 

Un discorso a parte merita Matturro: non bisogna gettargli la croce addosso. Errare è umano e dal suo errore lo stesso giocatore saprà imparare. Purtroppo quella palla è arrivata dopo una deviazione e probabilmente non ha avuto il tempo per indirizzarla fuori e non nello specchio della porta. L'uruguaiano ha ampi margini di miglioramento e non va colpevolizzato. Saprà sicuramente rifarsi e quell'errore sarà semplicemente un errore nel suo percorso di crescita.

Ancora un turno impegnativo, il prossimo in casa. Come detto arriverà il Milan di Stefano Pioli, il Ferraris sarà pavesato a festa, i 30 mila spettatori saranno nuovamente superati e la squadra sarà trascinata dal tifo incessante verso un incontro nella quale, teoricamente, non ha nulla da perdere ma tutto da guadagnare. Potrà giocare come contro Napoli e Roma e chissà che magari non possa giungere una lieta sopresa.