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The Day After, De Rossi a Roma acclamato ma Genoa troppo brutto

di Franco Avanzini

Forse si è parlato più del ritorno di Daniele De Rossi a Roma in settimana piuttosto che della partita. Interviste, commenti, articoli su giornali e social oppure commenti nelle varie televisioni hanno praticamente messo in secondo piano il fatto che si sarebbe dovuta giocare Roma-Genoa. Così  all'Olimpico sembrava di assistere ad un ritorno a casa del Figliol Prodigo senza preoccuparsi del risultato finale, quello lo si dava per scontato.

Ed in effetti così è stato. La Roma in un tempo ha sistemato la pratica Genoa senza neppure troppo faticare anche perché aiutata proprio dalla squadra ligure. Analizzando le reti subite si scopre che su due ci hanno messo lo zampino il Grifone, prima Vasquez con un retropassaggio di testa a mandare in porta Soulé e poi con Malinovskyi che ha servito Dybala mandandolo al tiro ribattuto da Sommariva e quindi ribadito in fondo al sacco da Ferguson. Anche la seconda rete peraltro ha avuto lo zampino di Frendrup che ha deviato il tiro di Koné. E il Genoa? Praticamente nullo, è durato 13 minuti poi è crollato inspiegabilmente.

La difesa che lo scorso anno risultava una delle migliori, quest'anno fa acqua un po' da tutte le parti. Vasquez non sembra più molto sicuro ed alcuni interventi mettono i brividi, Østigård messo a seguire Dybala è stato portato un po' per tutto il campo, Otoa ha cercato di fare quello che ha potuto e forse è risultato il meno peggio. Va detto peraltro che allo scadere del primo tempo il giocatore norvegese aveva subito un fallo da rigore da Svilar rilevato da tutti i commentatori, ex arbitri compresi, ma non da Di Bello e dai "varisti" che si son ben guardati da chiamarlo al monitor.

Certo, il Genoa non ha perso per questa situazione contraria. Ha perso perchè ha regalato il primo tempo alla Roma, perché Wesley sulla fascia faceva impazzire Norton-Cuffy, perché in mezzo al campo la fisicità avversaria si faceva sentire, eccome e perché probabilmente si è parlato troppo del ritorno di de Rossi a Roma e pochissimo della gara. Lo stesso Konè regalava giocate interessanti contro un Malinovskyi che non riusciva neppure a spostarlo fisicamente.

Pleonastica la ripresa con la Roma a palleggiare e il Genoa a guardare la sfera girare lungo tutto il campo riuscendo solo raramente a portarsi nella metà campo avversaria. Ed in una di queste offensive Ekhator trovava il gol. Il ragazzo rossoblu dopo il gol al Maradona contro il Napoli eccolo segnare all'Olimpico, peccato che i due gol fatti abbiano portato zero punti a casa. 

Tre sconfitte consecutive contro Inter, Atalanta e Roma ci potevano stare anche se probabilmente c'è qualcosa da recriminare soprattutto contro la Dea quando Vitinha e Colombo hanno sprecato la sfera del vantaggio e poi hanno preso gol in pienissimo recupero. Contro l'Inter un primo tempo regalato, come contro la Roma, ma almeno una reazione c'è stata per tutta la ripresa. All'Olimpico invece è parsa più la Roma lasciar giocare il Genoa che i rossoblu abili ad imporsi.

Arriva Gennaio ed il mercato: ci sarà tanto da fare anche in questa stagione. Tutti i ruoli sono da rivedere, dal portiere all'attacco passando per difesa e centrocampo. Cosa farà la società? Il presidente Sucu aveva parlato di una sorpresa, la speranza è che non sia il Perin o Pisilli di turno ma un elemento non sulla bocca di tutti. C'è molto da fare per raggiungere una salvezza non facile. Tutte le avversarie almeno una gara contro le grandi la vincono, il Genoa non c'è ancora riuscito.

Genoa-Pisa sarà la gara della svolta? Il Grifone dovrà solo vincere, anche il pareggio sarebbe da interpretare come una sconfitta. Non bisognerà guardare in faccia nessuno e cercare subito di chiudere la sfida, cosa che la Roma ha fatto ieri sera.