The Day After, è tornato il Genoa ed ora serve il bis
Ebbene sì, il Genoa è tornato. Lo spirito del Grifone non muore mai, può ritirare le ali ma non sarà mia abbattuto. E questa volta i giocatori che hanno vestito la casacca a quarti rossa e blu hanno messo in campo tutto quello che avevano dentro. Certo non è stata vinta la "guerra" sportiva ma sicuramente una prima battaglia che ha fatto salire i ragazzi del duo Murgita-Criscito dall'ultimo al terz'ultimo posto agganciando il Pisa.
E' stata la gara della rivalsa per chi ha giocato meno, coloro che erano stati messi da parte. Si è rivisto un Messias che ha dato tutto per far capire che, chi lo teneva in panchina, sbagliava; per poco si è visto anche Gronbaek che aveva giocato la prima partita contro il Lecce e poi misteriosamente non era stato più chiamato in causa, nemmeno per poco tempo.
E' stato inizialmente messo da parte il modulo di Vieira, quel 4-2-3-1 che non aveva portato benefici per un ritorno al passato, quel 3-5-2 che probabilmente è quello più appropriato per questa squadra e per i giocatori che il Genoa ha a disposizione. Durante la gara poi il Grifone è passato a quattro in difesa quando in campo è entrato Ellertsson con Norton-Cuffy arretrato sulla linea di retroguardia.
Il duo Murgita-Criscito si è alternato in panchina a dare suggerimenti alla squadra, prima uno poi l'altro. Un modo un po' strano probabilmente per dirigere la squadra ma alla fine ha dato i frutti visto il risultato finale. E la gioia post gara dei due "allenatori per una notte" è stata evidente a tutti. L'uno genovese nel sangue, l'altro genovese di adozione hanno inseguito il successo sino all'ultimo esplodendo al 93' quando Ostigard di testa infilava il pallone alle spalle di Muric.
L'abbraccio che tutti i giocatori rossoblu hanno dato all'autore della rete, quello generale al triplice fischio, hanno dimostrato come il gruppo rossoblu non si sia squagliato ma semplicemente si era un pochino assopito e che l'aria è cambiata ed ora può realmente iniziare un nuovo campionato. Un torneo che adesso avrà uno scoglio chiamato Fiorentina.
La Viola si trova in acque ancora più disastrate di quelle del Grifone, ha un tecnico che non vuole andarsene ma aspetta la buonuscita ed un popolo gigliato infuriato che, al termine della sfida persa contro il Lecce, ha contestato fortemente i giocatori, la dirigenza e l'allenatore Pioli stesso. Ma attenzione perchè la rosa dei toscani non è da sottovalutare: davanti Kean è un giocatore sempre pericoloso, l'ex Gudmundsson può trovare il pertugio giusto, il portiere De Gea pronto sempre a super parate ed elementi come Mandragora in mezzo (altro ex) che sanno come far girare la sfera.
Il Genoa va alla ricerca del primo successo casalingo, delle prime reti al Ferraris e di una classifica migliore. Chissà che il vento da ieri non sia cambiato e finalmente si possa tornare a respirare aria salubre ed una graduatoria ancora migliore.