The Day After, il Ferraris ancora tabù, persa una grande occasione
Oramai sta diventando un vero e proprio tabù. Lo stadio Luigi Ferraris per il Genoa sta diventando una bestia nera. Eppure i presupposti per far bene c'erano tutti. Come sempre il tifo non manca mai, il sostegno, l'incitamento, i cori, i colori, tutto è sempre perfetto fuori dal rettangolo di gioco. Peccato poi che il prato verde abbia un altro sapore, quasi soporifero per i giocatori in casacca rossoblu che proprio non riescono a portare a casa un successo. Questa volta a ringraziare è stato il Torino.
Come sempre contro i granata è stata una battaglia, due delle più Antiche squadre d'Italia, un confronto ultracentenario, la cazzimma dei piemontesi, la loro fisicità e il loro gioco fatto un po' di tutto, contrasti compresi sui portatori di palla avversario, hanno messo in crisi Badelj e compagni. Così in mezzo il croato non ha potuto ragionare tranquillamente e Thorsby ha perso numerosi palloni e qualche contrasto di troppo. Il solo Frendrup si è conquistato qualche pallone ma sicuramente meno rispetto ad altre gare.
Il Genoa ha creato pochissimo, il Torino leggermente di più ma nulla di eclatante. I rossoblu non hanno cercato Pinamonti come avrebbero dovuto ed anzi il centravanti ha dovuto sfiancarsi nell'arretrare per trovare qualche pallone giocabile e comunque veniva sempre francobollato dai difensori avversari. Non c'è stato nulla da fare, i ragazzi di Vieira hanno mostrato qualche pecca in fase di costruzione e nel finale a nulla sono serviti gli ingressi di Vitinha (davvero lontanissimo da una forma almeno accettabile) e Balotelli (statico e poco portato a dialogare coi compagni).
Merita un piccolo capitolo l'arbitro. Ma come si fa a fischiare la fine della gara mentre il Genoa stava per crossare in area di rigore dopo un angolo? Marinelli da Tivoli probabilmente voleva sentire i fischi di Marassi nei suoi confronti e le ira dei giocatori rossoblu. Non ci sarebbe voluto molto a far giocare altri dieci secondi (non minuti) e poi attendere un rinvio della difesa per chiudere il match. Poca intelligenza da parte del direttore di gara che non ha voluto prolungarla di pochi attimi. Un dubbio: gli si freddava l'insalata negli spogliatoi?
Il problema dell'assenza dei tre punti al Ferraris non è da sottovalutare. In casa il Genoa ha sempre costruito il suo cammino, le sue salvezze o le sue promozioni. Quest'anno qualcosa sembra non funzionare. E il prossimo avversario sarà il Napoli, non proprio una compagine facile da superare. Per quella seguente occorrerà attendere sino al 12 gennaio 2025 quando a Marassi arriverà il Parma.
Fare punti fuori non sarà semplicissimo. Da qui alla fine del girone di andata il Grifone farà visita al Milan, all'Empoli e al Lecce. Sulla carta queste ultime due sembrerebbero le avversarie più alla portata per Pinamonti e soci.
Intanto il Genoa, come detto, è atteso da un uno-due niente male, Milan a San Siro e Napoli al Ferraris. Nulla da perdere e tutto da guadagnare per i rossoblu. Centottanta minuti in cui i liguri potranno giocare liberi da pensieri negativi. La classifica, senza ancor conoscere ovviamente le gare odierne e di domani, non è da buttare. Certo che se fossero arrivati i tre punti ieri, ora si potrebbe parlare in altri modi e soprattutto si avrebbe pure il Torino (e non solo) sotto di sé.