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The Day After, regalato un tempo ma certe scelte non hanno convinto

di Franco Avanzini

Se la partita contro il Napoli fosse durata solo per i secondi 45 minuti di gara, il Genoa avrebbe vinto e ora incenseremmo la prova dei rossoblù con parole maestose e dicendo che mister Vieira aveva azzeccato tutte le mosse sulla scacchiera del Ferraris. Peccato che ci sia stato anche un primo tempo nel quale i. Napoli ha segnato tre gol (uno annullato) ed ha dominato in lungo e in largo un'avversaria inerte, priva di mordente e senza alcuna possibilità di creare qualche opportunità per andare a rete.

Quei primi 45 minuti riportano alla mente quello che capitava pure con mister Gilardino con il quale il Genoa regalava agli avversari un tempo. Il Napoli che ha giocatori di valore ne ha approfittato chiudendo la prima frazione col doppio vantaggio. Tutto meritato, intendiamoci. Due reti prese in fotocopia, di testa, con Anguissa e Rrahmani. Ed in entrambi i casi seguiti, si fa per dire, da due giocatori che non hanno propriamente nel colpo di testa la loro principale forza, Frendrup e Vitinha.

Chi avrebbe, teoricamente, potuto contrastare soprattutto Anguissa era in panchina, Morten Thorsby. Si è sempre detto che il norvegese non abbia piedi eleganti ma di testa le prende praticamente tutte e la sua forza fisica non è paragonabile minimamente a quella di Frendrup. Il Genoa del primo tempo ha regalato al Napoli tutto il campo e soprattutto la loro fascia destra. A contrastare le avanzate partenopee erano Vitinha (!) e Martin. Quest'ultimo non trovava troppa intesa nel portoghese che, va detto, non ci capiva molto lasciando spazi inaspettati agli avversari.

Forse la voglia di "andare a tirare in porta" faceva commettere al tecnico un errore di valutazione, se è vero che di tiri in porta, con quello che avrebbe dovuto essere uno schieramento atto ad avanzare, alla fine erano pari a zero. E comunque ai colpi di testa avversari, e non degli attaccanti, il Genoa non contrapponeva praticamente nessuno.

Tra le note positive mettiamo Mario Balotelli che nei dieci o poco più minuti giocati ha creato due insidie sulle quali si contrapponeva uno splendido Meret. L'attaccante genoano ha messo in mostra tanta voglia di giocare, fare bene e cercare il gol. Da tenerne a mente per le prossime due gare esterne contro Empoli e Lecce, su campi assolutamente alla portata del Grifone.

E così è giunta la prima sconfitta da tecnico del Genoa per Patrick Vieira. Un risultato che poteva starci vista la differenza tecnica tra le due compagini. Resta l'amaro in bocca perché con un po' più di attenzione il pareggio lo si poteva portare a casa. Anche per il tecnico una lezione dalla quale imparare ma anche proseguire su una strada, quella del secondo tempo, nel quale il suo Genoa ha messo alle corde un Napoli che dovrebbe accendere un cero bello grosso a "San" Meret.