The Day After, rigori sbagliati lo scorso anno, la saga prosegue
Neppure su rigore il Genoa segna. Così per la prima volta, da tempo immemore, arrivano sonori fischi al termine della gara. Meritati, intendiamoci. Le domande che vengono in mente sono un paio. Intanto perchè il rigore è stato battuto da Cornet, l'ultimo entrato? Nessuno dei giocatori in campo si sentiva di calciarlo? Il giocatore la palla se l'è presa sotto braccio e non l'ha più mollata. Colombo poteva essere la sua alternativa, è vero che aveva sbagliato un tiro dagli undici metri in amichevole a Nizza ma dargli una possibilità di sbloccarsi poteva essere logica. Da ricordare che lo scorso anno il Genoa ebbe due rigori a favore e li sbagliò entrambi, con Messias e Pinamonti. La maledizione, verrebbe da dire, prosegue.
Un'altra domanda è il motivo per cui è uscito Malinovskyi. Il migliore in campo, l'unico che cercava il tiro da tutte le posizioni e l'unico che aveva impegnato Suzuki. Un cambio che non si è capito molto. E forse proprio l'ucraino, ma col senno del poi è facile parlare, poteva essere l'incaricato giusto per il penalty. Ammettiamolo, zero gol segnati tra le mura amiche sono davvero una situazione che raramente si verifica in casa Genoa. La squadra ieri ha prodotto anche qualcosa in avanti ma al solito sono mancate la precisione e un pochino di cattiveria sotto porta.
I cambi: Ekhator in campo tardivamente, Ekuban dal primo minuto che non ha combinato molto, forse fare il contrario sarebbe stato meglio. Lo stesso Carboni sarà un crack futuro ma per ora non ha dimostrato granché. Palla al piede salta l'uomo facilmente, il problema che spesso poi non si capisce coi compagni Il tanto reclamato Venturino in campo ha dimostrato di essere acerbo. I suoi cross tutti sbagliati, nessuna colpa al giovanotto ma di certo si poteva intervenire in maniera diversa.
Il Parma ha fatto la sua gara, ha perso tantissimo tempo sin dalle prime battute, ha cercato di spezzare il gioco genoano in tutti i modi. Tutto lecito intendiamoci. Non potevamo aspettarci una avversaria che giocasse in maniera aperta, attaccando a tutto spiano. Il problema è stato proprio il Genoa che non ha saputo sfruttare nessuna occasione capitatagli. Merito di Suzuki ma pure demerito dei rossoblu. Addirittura in dieci gli emiliani hanno stretto ancora di più le fila e per il Grifone è stata notte fonda.
Il lavoro in casa Genoa non mancherà affatto in settimana. La trasferta a Torino contro i granata si preannuncia dura. La squadra piemontese ha vinto contro il Napoli, ha il morale a mille e ha dimostrato che può svoltare evitando il campionato senza costrutto della scorsa stagione. Il Grifone dovrà serrare le fila, evitare errori in mezzo al campo e ritrovare un pizzico di fiducia in più. Di certo il campionato, come sempre detto dal tecnico Vieira, sarà difficile e colmo di insidie. Starà solo ai rossoblu esser bravi nel tirarsi fuori dai guai.