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The Day After, troppa paura e l'esperto Martin la combina grossa

di Franco Avanzini

Una sconfitta che fa male perché il Genoa ha di fatto regalato un uomo al Lecce, ha cercato di resister per più di un tempo ma è stato battuto da un calcio dalla lunga distanza con il pallone deviato da Frendrup. Così la squadra di mister Gilardino ha abdicato al Via del Mare per colpe proprie ma anche perché è apparsa quasi impaurita. L'avvio dei salentini è stato straripante, arrivavano da tutte le parti, sulla destra e sulla sinistra non trovavano ostacoli (infatti De Winter e Martin venivano subito ammoniti), centralmente in mezzo al campo si mangiavano letteralmente Strootman e Badelj che parlavano tra di loro, si cambiavano posizione ma non riuscivano a trovare le giuste contromisure agli avversari. 

Passata la sfuriata iniziale il Grifone riusciva a prendere un po' di campo entrando, finalmente, nella metà campo avversaria. Nulla di importante, intendiamoci, ma comunque qualche squillo per mettere un po' in apprensione la difesa avversaria. Retegui non riceveva palloni, Gudmundsson non pareva nella miglior serata ed ecco che arrivati al limite dell'area leccese le azioni inevitabilmente si spegnevano.

Poi il patatrac: Almqvist, un peperino niente male, scattava sulla destra e Martin, posizionato malamente sul giocatore lo atterrava. Secondo giallo e Genoa in dieci: stranamente il calcio, che non è una scienza esatta, regalava un Genoa maggiormente concentrato ed un Lecce che attaccava ma non è che stesse creando grandissime occasioni (Martinez praticamente non dovrà compiere grandissimi interventi a parte qualche uscita alta). La difesa genoana chiudeva a doppia mandata sulle avanzate avversarie.

Ci sarebbe voluto un tiro "della domenica" per sbloccare questo incontro. E, come capita sempre contro il Genoa, qualcuno (Oudin) estraeva il coniglio dal cilindro, trovava la deviazione anche decisiva quanto involontaria di Frendrup e mandava la sfera in fondo al sacco. La beffa era servita anche se, ad onor del vero, il Lecce non aveva certo demeritato ma si sa, in questi casi, l'amarezza è davvero grandissima.

Un punto a Torino, due con il Napoli ed uno a Lecce, sono quattro i punti gettati al vento dal Grifone, quattro punti che avrebbero potuto mandare la squadra di mister Gilardino nella aprte destra della classifica. Peccato di gioventù? di inesperienza? o semplicemente sfortuna? Probabilmente un po' tutto questo ma di certo occorrerà adesso tenere gli occhi ben aperti per non rischiare nuove cadute. Giovedì l'infrasettimanale contro la Roma, test difficile ma questo Genoa ha dimosrato, contro Lazio e Npaoli, di poter strappare punti anche alle prime della classe e con quei 30 mila e più genoani che saranno al Ferraris tutto è davvero possibile.