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The Day After, un Genoa dai due volti completamente opposti

di Franco Avanzini

Diciamo la verità, al 51esimo, minuto in cui terminava il primo tempo a causa di un Var prolungato sulla rete poi convalidata alla Roma, i voti dei giocatori rossoblu erano alquanto insufficienti a parte rare eccezioni (Gollini e Frendrup). È vero che il,Grifone per mezz'ora teneva il campo alla più quotata avversaria lasciandole il,pallino del gioco ma non soffrendo troppo visto che le uniche conclusioni romane erano tutte ben fuori dallo specchio della porta. Ma c'è anche da dire che i rossoblu raramente mettevano il muso fuori della propria metà campo e quando lo facevano venivano sempre schermati dai poderosi difensori avversari.

La squadra scesa in campo all'inizio con Thorsby a servizio di Sabelli e Ekuban ad affiancare Pinamonti, pareva più votata al contenimento ed al mantenimento dello 0 a 0 piuttosto che cercare di andare a pungere. Sulla destra contro Angelino il duo Sabelli-Thorsby nin combinava granché con il norvegese che principalmente serviva più per sfruttare il colpo di testa in fase difensiva che provare a farsi vedere dalle parti di Svilar. In attacco Ekuban lottava senza ricevere palloni e Pinamonti faceva ancora meno toccandone pochissime di sfere. Così nell'ultimo quarto d'ora arrivavano occasioni romane e la rete del momentaneo vantaggio.

Ma dato che la Roma tutto è fuorché guarita, ecco che nella ripresa tutto cambiava. Merito dei cambi di Gilardino e della voglia di cercare di creare qualcosa di buono in fase offensiva. La Roma denotava qualche problema, una condizione non ottimale e cambi non propriamente felici con mister De Rossi che veniva imbottigliato dal tecnico genoano Gilardino. Romano che avrebbero potuto,sfruttare gli spazi che si aprivano ma, all'uscita di Dybala, la luce si spegneva e gli errori aumentavano.

Ne approfittava un Genoa finalmente tonico e voglioso di almeno provare a far male all'avversaria. Vitinha sbagliava ma comunque teneva in ansia la difesa avversaria, Malinovskyi regalava qualche lampo di genio con un paio di punizioni pericolose e Pinamonti, spostato anche sulla destra, cercava con buona continuità di mettere la palla in mezzo (%ma per chi?). Le occasioni non mancavano e la,sensazione è che il pareggio potesse arrivare.

Come contro l'Inter occorreva aspettare l'ultimo minuto. Vitinha crossava e De Winter staccava perfettamente di testa tra due avversari che sembravano belle statuine. La Roma pagava una ripresa sotto tono, il Genoa un secondo tempo assolutamente positivo nel quale ha meritato,il pareggio. Resta però quel,primo tempo che ha denotato come questa squadra abbia alcune pecche. Sia povera in mezzo al campo, senza l'uomo che sappia saltare l'avversario (quanto è mancato Messias) e con attaccanti che non hanno saputo pungere. Una rosa non propriamente perfetta ma con un cuore enorme che se non altro va a colmare le problematiche esistenti.

Il popolo rossoblu ancora una volta ha aiutato,il Genoa con il suo incessante sostegno. Mai mancato neppure nei momenti più delicati, quelli nei quali sembrava più vicino lo 0 a 2 piuttosto che il pareggio. Bene così! Prossima gara a Venezia, trasferta non impossibile ma sicuramente non semplice. Ma il Grifone deve necessariamente tornare in Liguria almeno con un punto visto che poi si aprirà un periodo davvero molto duro, derby di Coppa Italia poi. Juventus al Ferraris e Atalanta a Bergamo.