.

The Day After, una promessa mantenuta vale più di mille parole

di Franco Avanzini

Giugno 2022, il presidente del Genoa Alberto Zangrillo dal palco in Piazzale Kennedy nello stesso giorno della retrocessione in Serie B prometteva che sarebbe stata serie cadetta solamente per un anno. Maggio 2023, la promessa è stata mantenuta, il Grifone torna meritatamente in Serie A, con due giornate di anticipo.

Un grande primo attore in panchina, Alberto Gilardino che, entrato a campionato in corso in sostituzione del tedesco Alexsander Blessin, inserito ad interim salvo poi essere confermato, ha conquistato tutti, dai suoi calciatori alla dirigenza sino ai tifosi stessi. Quasi uno psicologo che ha saputo entrare nella testa dei calciatori, li ha motivati al massimo e soprattutto ha utilizzato la carta dell'umiltà facendo un passo dopo l'altro senza fare alcun proclama ma guardando solamente alla gara che arrivava settimanalmente.

Ci sono poi giocatori che hanno sicuramente aiutato la squadra a risalire nella massima serie. Giovani dei quali se ne parlava bene ma che dovevano confermare le voci che li accompagnavano. Uno è Albert Gudmundsson. L'islandese ha dimostrato di essere di altra categoria, ha letteralmente trascinato la squadra con le sue giocate ed infiammato il popolo genoano. Elemento che è entrato nel mirino di qualche formazione della massima serie ma che dovrà restare a Genova per riproporsi a questi livelli (e forse pure meglio).

Altro calciatore che sicuramente è stata una bella sorpresa è stato Radu Dragusin. Tre sole ammonizioni in tutto il campionato per un giocatore che non aveva certo fatto vedere buone cose con la maglia della Salernitana. Eppure col Genoa è cresciuto parecchio, mai un intervento fuori dalle righe, mai una protesta, il rumeno ha davvero colpito tutti e in pratica ha messo la museruola a tutti gli attaccanti avversari.

Citiamo poi il portiere Josep Martinez. Giocare poco per un portiere non è mai una buona cosa. E le prime uscite da titolare non sono state positivissime poi, piano-piano, ha preso campo ed è diventato quasi imbattibile. Tante le volte che ha chiuso con la propria rete intonsa. Ma anche varie le parate importanti effettuate. Di certo non ha mai subito tante conclusioni da parte degli avversari ed anche per questo la sua stagione è stata ancora più positiva.

Il popolo rossoblu è stato il dodicesimo, tredicesimo e perché no pure quattordicesimo uomo in campo sempre, sia al Ferraris che in trasferta. Lontano da Genova il Grifone non è mai rimasto solo. I biglietti messi a disposizione del Genoa venivano sempre polverizzati in pochissimo tempo e la distanza della trasferta poco importava per davvero. La Serie A è anche loro perché per le avversarie scendere sul prato verde dello stadio ligure è sempre stato un problema non da poco ed anche lontano dalla Liguria l'arrivo dei genoani regalava sempre spettacolo, rumore, tifo e tanta gioia a chi li ospitava per stadi che spesso erano semi-vuoti ma che si riempivano incredibilmente con l'avvento della società più Antica d'Italia.  

Poco da dire sulla gara contro l'Ascoli. I marchigiani hanno giocato onestamente mettendo cuore e corsa. Si è vista chiaramente la mano di Breda e soprattutto che stia passando un ottimo momento di forma. Raramente al Ferraris si è vista un'avversaria che ha giocato nella maniera dei marchigiani, attaccando e pressando senza tregua il primo portatore di palla. E alla fine ha cercato in tutti i modi di arrivare al pareggio ma prima Gondo e quindi Dionisi sono andati a sbattere contro Vogliacco e compagni. A proposito: da novembre il Grifone non aveva un rigore a favore, ci ha pensato il signor Sozza a darglielo. Peccato che Coda se lo sia visto ribattere dal portiere avversario. L'attaccante avrebbe meritato di tornare a segnare una rete.