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The Day After, una sconfitta dolce come il miele con ulteriori passi avanti

di Franco Avanzini

Può essere una sconfitta ben accetta da tutti? Qualche volta sì. Il Genoa dimostra anche a San Siro di aver intrapreso, dall'arrivo di mister Vieira, la strada giusta. Contro una squadra con tantissima qualità come l'Inter, con Campioni dichiarati in campo ed una sequela di successi importanti pure in campo internazionale, il Genoa non sfigura affatto ​​​​​​. Anzi, lo 0 a 0 sembrava ad un certo punto il risultato più logico della contesa.

Vero che Barella aveva colpito una traversa, che Leali nella ripresa un paio di interventi l'aveva compiuti ma è anche vero che Acerbi aveva salvato su un Miretti pronto a caricare il tiro  all'altezza dei sedici metri e Josep Martinez aveva salvato la sua squadra dalla capitolazione con una super parata su Ekuban, il tutto ancora sul risultato fermo sullo 0 a 0. La più bella gara giocata dal Genoa in trasferta? Probabilmente per intensità, voglia e concentrazione si. Il Genoa ha tenuto testa all'Inter senza chiudersi in area di rigore ma cercando anche di avanzare palla al piede mettendo in crisi la compagine avversaria.

Zanoli ha fatto impazzire Dimarco sinché il fiato ha retto, in corsa imbattibile, ha dimostrato quanto sia importante per questa squadra. Ma una parola la merita Miretti. Finalmente una gara positiva la sua. Posizionato in mezzo al campo ha dato il meglio di sé. Giocato molti palloni, ne ha sbagliati pochi e, se non ci fosse stato Acerbi ed il suo intervento, avrebbe anche potuto far male a Josep Martinez. Probabilmente quella è la posizione preferita dal giocatore di proprietà della Juventus.

Ci sono poi i corridori Frendrup Masini. Entrambi hanno corso per due, raddoppiato sugli avversari ed aiutato i compagni in difficoltà. Entrambi si sono letteralmente sfiancati ma non hanno mai perso la lucidità. Peccato che Masini abbia toccato il pallone decisivo sul colpo di testa di Lautaro Martinez che ha decretato la sconfitta rossoblu. Dopo il gol subito il Genoa ha avuto il merito di non disunirsi. Anzi, ha attaccato con cognizione di causa e creato alcune opportunità. Una soprattutto con il giovane Venturino che ci è andato troppo tenero sul pallone mancando di potenza sul tocco finale.

Un plauso ai tifosi genoani, unico! Ad un certo punto, a fronte di oltre 68 mila spettatori, si sentivano soltanto i loro incitamenti. Di certo il viaggio di ritorno seppur dopo una sconfitta non può esser stato triste perché il Genoa, questo Genoa, ha meritato gli applausi di tutti, avversari compresi.

C'è da esser orgogliosi di questa squadra per come ha saputo tener testa ad una avversaria che vince ovunque, in campo nazionale e non solo. Adesso tre gare più alla portata. Empoli, Cagliari e Lecce per incrementare la classifica e magari riprendersi l'undicesimo posto. Attenzione, partendo dalla compagine toscana, a non sottovalutarla perché si rischierebbe di andare incontro ad una brutta figura. Giocare contro i toscani come se l'avversaria si chiamasse Inter, proprio come ieri sera.