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Genoa, un commento del campionato sin qui: attese rispettate?

di Redazione Genoa News 1893

C’era da aspettarselo. Dopo le cessioni di Retegui e Gudmundson, e dopo l’infortunio immediato di Malinovskyj, il Grifone non poteva andare troppo lontano, almeno non da subito. La solidità dell’ultimo campionato ha lasciato spazio a una difesa disorientata. L’attacco mostra i suoi limiti. Considerando complessivamente tutte le dinamiche del Genoa 2024-25, era plausibile attendersi un avvio così complicato. Per certi versi, le attese sono rispettate. Ma non è lecito attardare soluzioni. La permanenza in A è la direzione da seguire.

Genoa, la salvezza resta l'obiettivo stando alle quote

Certamente il Genoa ha una squadra costruita per poter centrare l'obiettivo prefissato dalla società, ossia la salvezza tranquilla. Uno scenario assolutamente plausibile, condiviso anche dai siti di betting, che comunque inseriscono i rossoblù nel pacchetto di mischia delle squadre candidate alla Serie B, ma con quotazioni che sono state ritoccate verso il basso, almeno per ora. Le quote sulla retrocessione in Serie A raccolte da Superscommesse.it, infatti, raccontavano di un Genoa bancato mediamente a 4, contro l'1.25 del Venezia o l'1.80 del Cagliari per esempio. Ad oggi, invece, la quota si è abbassata a 2.25 di media, sulla scia di formazioni come il Monza, mentre i rossoblù sardi sono bancati a 2.75, con una quotazione in lieve rialzo. Ma la strada è ancora lunga.

Alti e bassi: la stagione del Grifone

Vogliacco e Junior Messias regalano subito un avvio di stagione esaltante per il Genoa. Il pareggio al Marassi contro i campioni d’Italia e la vittoria a Monza firmata Pinamonti sembrano disegnare un orizzonte apparentemente sereno per la squadra di Gila. Nonostante i quattro punti nelle prime due, il cammino del Grifone si complica immediatamente. Dal Brianteo al Tardini, dove i rossoblù hanno conquistato la seconda vittoria grazie al solito Pinamonti, sono intercorse otto partite complicatissime (due punti in classifica, 19 reti al passivo) e un derby di Coppa finito male. Pochissimi acuti e troppe involuzioni. 

Il successo a Parma risolleva morale e classifica nonostante le statistiche compromettenti: solo otto, le reti segnate, e una capacità realizzativa (gol/tiri) del 6%. Anche nell’ultima stagione, con 10.36 tiri ogni 90 minuti, il Genoa è stata la squadra a farne di meno in Serie A e a produrre meno xG. In attesa di un miracolo chiamato Balotelli, il Genoa paga l’assenza di concretezza firmata Retegui e l’esuberanza di Gudmundson. Restano poi 21 reti al passivo: troppe per una salvezza abbordabile. Il Genoa ha concluso l’ultima Serie A con 45 gol subiti: all’11ma di campionato ne ha incassati quasi la metà. Tutto è da perfezionare, reparto avanzato e pacchetto arretrato. 

Le partite più importanti da qui a gennaio

Il riscatto passa subito per le prossime due gare in programma a novembre. Entrambe al Marassi. Entrambi scontri diretti, contro Como e Cagliari. L’occasione perfetta per invertire la rotta e dare continuità alla vittoria in Emilia. Seguiranno partite delicate e altre proibitive. La trasferta a Udine sarà una gara complessa, la casalinga con il Toro un match addirittura abbordabile. Estremamente difficile fare punti nella sei giorni di dicembre in cui il Genoa affronterà fuori casa il Milan e subito dopo il Napoli in casa. Calendario immediatamente più agevole, ma da non sottovalutare, quello che segue, con le trasferte ad Empoli e Lecce (gara d’esordio del 2025). Considerando l’attuale situazione di classifica, tutte le gare saranno importanti da qui a gennaio. E tutte saranno difficili.

“Quest'anno siamo chiamati all'impresa per come è stato l'inizio e per come si sta evolvendo tutto ciò che succede al di fuori del campo”, ha sottolineato Gilardino al triplice fischio del Tardini. “Bisogna dare atto ai ragazzi, andiamo a combattere fino alla fine”. L’ex campione del mondo della notte azzurra di Berlino rimarca le difficoltà di una stagione da conquistare con le unghie e con i denti. “C’è bisogno di voler bene a questi ragazzi e soprattutto al Genoa: una squadra che dà tutto, una piazza che ci applaude sempre e ama la squadra”. Dalla nebbia del finale a Parma filtra un fascio di luce che profuma di ottimismo. Il cammino del Grifone sarà duro, ma con il solito ardore sarà più facile sopportare ogni sofferenza da qui alla fine.