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Ago...n(o)ia

di Luca Canfora

La vita è una storia semplice. Poi si ha il bisogno, il desiderio, a volte la perfidia di volerla complicare per l'umana propensione nel cercare qualcosa di più, nel nostro incessante percorso nel profondo del nostro inconscio.

Ma il concetto è semplice. Siamo acqua, vento, terra, carne, sangue. Poi c'è l'anima. Una materia invisibile agli occhi senza cui l'acqua resta acqua, il vento resta vento, la terra resta terra, la carne resta carne, il sangue resta sangue. Ma con una anima no. Con un'anima allora abbiamo una persona. Una persona che corre, una persona che pensa, una persona che cade, una persona che sogna, una persona che soffre, una persona che ama. 

Una persona che vive.

Il Genoa l'anima non ce l'ha più. Non è questione di vittoria, di sconfitta, di serie A, di serie B. Questo è secondario. L'anima sta infinitamente prima, infinitamente sopra, infinitamente oltre.

Il punto non è più il tal giocatore, il tale allenatore, la capacità tecnica, lo schieramento tattico, la preparazione atletica. Il punto è la materia invisibile che mette in connessione il tal giocatore che, dotato di una buona tecnica e preparato atleticamente, prepara tatticamente la partita con il tale allenatore in funzione del percorso previsto dalla tale Società di appartenenza, con il supporto, il sostegno e la passione di tutte le persone scelgono di fare parte di questo viaggio.

Serve l'anima per respirare, correre, amare, soffrire, sognare, cadere, rialzarsi, ed anche per giocare.

La sconfitta non è nulla, se vedi l'orizzonte. La caduta non fa male, se hai un motivo per alzarti. Quello che "uccide" le persone è la mancanza di una visione, di un futuro, di un destino cui appartenere.

A me non crea nessun problema la sconfitta, la caduta, e nemmeno una eventuale retrocessione.

A me sta mancando una visione, un futuro, il destino e l'anima cui appartengo. Da sempre.

Per sempre.

   Luca Canfora