.

Basta sognare

di Luca Canfora

Ognuno di voi, dal semplice titolo, avrà già ipotizzato o scelto cosa cercare in questo articolo. Quel "basta" di che colore è? E' un invito a prendere atto della realtà, a smettere di credere in progetti irrealizzabili, in obiettivi irraggiungibili, in eroi di cartone? Oppure è un invito a continuare indipendentemente da tutto questo? E' un "basta" che sottintende uno "smettila di", o al contrario propone un ottimistico, cieco ed infantile "mi è sufficiente"?

Sognare.

Beh... è una scelta, solo una scelta.

Tutti abbiamo bisogno di credere in qualcosa, in qualcuno. Indipendentemente dal valore effettivo di quel "qualcuno", di quel "qualcosa". Davvero, non ha importanza. Quasi sempre, nella mia esperienza, ha avuto importanza solo dove mi ha condotto inseguire l'idea di quel "qualcuno", di quel "qualcosa". Ha avuto importanza come mi sono sentito nel viaggio verso "qualcosa", dentro "qualcuno". E' stato determinante come sono tornato indietro, o come sono andato oltre, "qualcosa", o "qualcuno". Come se "qualcosa", "qualcuno", fossero solo il modo, il come, andare dove sarei dovuto andare, diventare ciò che sarei dovuto diventare, essere ciò che non avrei potuto che essere. Oserei dire che spesso la vita si riduce a puro, elementare, autoerotismo.

Autoerotismo nel senso più puro e spirituale del termine.

Ovvio che non siamo isole, che abbiamo bisogno degli altri, che abbiamo bisogno di condividere la nostra strada con i nostri simili, di fare apprezzare le nostre qualità, di misurare i nostri confini, di intrecciare i nostri desideri, di ritagliarci un nostro spazio, di conquistare il nostro ruolo, nella società, negli ambiti professionali, in campo affettivo. Spesso, proprio perchè siamo solo esseri umani, confondiamo tutto questo con il riporre negli altri speranze, sogni, attese, che sono ingiuste verso noi stessi, ed ingiuste verso coloro che ne sono gli incolpevoli destinatari. Ingiuste verso noi stessi perchè presuppongono una nostra debolezza, una nostra bassa autostima, una nostra incapacità di assumerci responsabilità. In tutti i campi. Ingiuste verso gli altri perchè caricano su altri pesi che nemmeno loro, esseri umani come noi, possono sopportare.

Nessuno, nessuno, può sopportare il peso dei sogni di altri.

Ripeto, non c'è analisi in quello che dico, non c'è giudizio, non c'è critica verso altri modi di intendere la vita. C'è solo la descrizione lucida del mio modo di vivere, o meglio del risultato parziale che la vita che ho vissuto fino ad oggi ha prodotto su me. Del doman non v'è certezza, anzi, una c'è: cambierò ancora.

E veniamo al Genoa. Perchè tutto questo vale anche per il mio Genoa, ovviamente. Mattia Perin non è più del Genoa. Mi spiace, molto, moltissimo, come potrebbe essere diversamente? Ai nostri eroi nazionali è bastata una partita da titolare, il giorno prima di essere ceduto alla Juventus, per capire che probabilmente sarà titolare della Juventus e della Nazionale. A proposito di eroi. Guarda gli effetti di un contratto con la Juventus.

:-)

Pazienza. In bocca al lupo Mattia. Il Genoa ha fatto moltissimo per te, tu hai fatto molto per il Genoa, le nostre strade si separano. E' il calcio, questo calcio. E' la vita.

Altri tuoi colleghi, Laxalt, Izzo, potrebbero lasciare il Genoa. Pazienza due la vendetta, il Genoa va avanti, oltre voi, oltre me, oltre chiunque.

Per un "eroe" che va via ne torna uno maturato tantissimo, che mi ha davvero impressionato per la qualità e la semplicità con cui ha giocato in Nazionale, Domenico Criscito. Bentornato Mimmo.

Da qui al 17 agosto quante cose accadranno, cambieranno. Nel Genoa, nella vita di ciascuno di noi. Ma come vi ho detto, la mia scelta è: basta sognare. E davvero volo così alto che sarebbe umiliante poggiare i miei nobili sogni su un calciatore, una palla, un risultato. Davvero mi sentirei così piccolo, misero, puerile. Io e la mia idea siamo alti, altissimi, irraggiungibili, ed autosufficienti da tanto tempo, da quando ho capito che c'è un solo modo di non farsi deludere dal mondo, dagli altri, da se stessi. Ed è credere nella tua idea, al punto tale da credere che sia realizzabile proprio perchè tutti ti dicono che non hai alcuna speranza di vederla realizzata.

Questo è esattamente il valore che pretendo per lei, e per me.

Quello che non mi basterebbe è un sogno usato, in vendita, a prezzo di saldo.

Quello no, a me non è mai bastato.

Forza Genoa, ancora.

   Luca Canfora