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Il Sabato del Ferraris

di Luca Canfora

No, io non sono Giacomo Leopardi. Anche se il carattere è quello, malinconico, nostalgico, introverso.

Ma in fondo il Ferraris è un Villaggio, ed anche se oggi non si gioca solo la domenica, quando gioca il Genoa per me è sempre domenica. Ed il giorno prima è sempre sabato, quello in cui ci si prepara a vivere il Genoa. Questo è quanto.

E questo è tutto quello che mi manca. Tutto quello che c'è prima, che c'è intorno, che c'è dentro.

Mi manca l'attesa. Mi manca il sapore di quello che potrebbe accadere, mi manca immaginarlo, sentirlo con gli occhi chiusi ed un sorriso appena accennato, la smorfia di chi non può smettere di sognare, nemmeno dentro la tempesta, nemmeno contro vento. E non importa se quel sapore lo hai sempre e solo immaginato, e forse non lo assaggerai mai. Conta che ogni sabato potrebbe essere il sabato giusto, nel tuo Villaggio, nel tuo Ferraris, per aspettare la tua domenica perfetta.

Conta questo, sempre e solo questo. 

Mi manca annusare l'aria per sentire il profumo della speranza. La speranza che domani sia un giorno migliore, sia il giorno giusto, il giorno perfetto. Per il Genoa, per la vita.

L'unico uomo felice sarà colui che sarà capace di comprendere che è tutto qui. La realizzazione di ogni sogno, di ogni desiderio, altro non è se non la fine di quel sogno, la fine di quel desiderio. Una porta verso l'infelicità, verso la ricerca di un nuovo sogno da inseguire, un nuovo desiderio da saziare. Ma nessun sogno, nessun desiderio, può saziare un essere umano.

L'unico uomo felice sarà colui a cui è possibile togliere tutto, tranne il suo sabato. 

Questo è quello che mi manca. Aspettare, fantasticare, sperare, immaginare, progettare, inventare, disegnare, colorare. Il Genoa, il mondo, la vita. Come piace a me.

Della Domenica ne posso anche fare a meno, del Sabato proprio no.

Non mi importa della partita, della vita, della morte.

Ho bisogno di tutto quello che c'è prima, che c'è intorno, che c'è dentro.

   Luca Canfora