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Lo spazio di un "ciao"

di Luca Canfora

Il Genoa ha perso.

Lo so. Ma sono stato bene lo stesso. "Eh ma conta il risultato, siamo sempre terzultimi, virtualmente retrocessi". 

Lo so. Ma per me non conta solo il risultato. Quale risultato poi? La partita? La stagione? La storia? La vita?

La vita media è circa ottanta anni, anno più anno meno. L'Universo sembrerebbe nato, ed anche qui ci sarebbe da discutere per millenni, circa 13,8 miliardi di anni fa. Sostanzialmente la durata della nostra vita media dura lo spazio di un "ciao". Se contasse il risultato, durante un "ciao", perché dovrei pormi problemi sull'origine della vita, sulla morte, sulla esistenza o meno di un Dio, di un disegno, di una origine, di un fine? Perché dovrei fare progetti di studio, di lavoro, perché dovrei pormi problemi esistenziali, sentimentali, perché dovrei soffrire, pensare, comprare una casa, sudare per un lavoro, preoccuparmi per il futuro, educare un figlio, piangere per una delusione, gioire per un traguardo raggiunto? 

Solo perché tutto questo dura, e duri, lo spazio di un "ciao"?

Ma se lo scopo della vita lo guardiamo lungo la linea del tempo niente ha più significato. 

Io l'ho sempre visto lungo la linea della profondità. Allora sì che tutto ha senso. Lo scopo non è il traguardo, non è la durata, e non è lo spazio. Lo scopo è il come.

Come occupo il mio tempo, come "occupo" quello spazio, come rido, come piango, come penso, come guardo, come "sento", come ascolto, come corro, come arrivo, come parto, come viaggio, come sogno, come cado, come mi alzo, come assorbo i colpi, la delusione, la rabbia, la frustrazione, la paura, le insicurezze, come genero positività, luce, amore, bellezza, profondità.

E perfino come mi "sento" durante una partita del Genoa.

Lo so, è solo lo spazio di un "ciao", ma non è una questione di "tempo".

E' una questione di "come".

W il Genoa, W la vita.

   Luca Canfora