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Ogni maledetta domenica

di Luca Canfora

Pochi conoscono il potere delle parole. E di certi sguardi. 

Se tu guardi una persona negli occhi, se la guardi davvero, con intensità, davvero puoi capire buona parte del mondo che lo precede, del mondo che gli appartiene, del destino che lo attende. Io ci credo, e ci credo più di quanto io creda a qualsiasi a qualsiasi altra cosa.

Stupidaggini? Non per me. Nello sguardo di una persona c'è tutta la sua storia, la sua sofferenza, la sua forza, il suo potere. Nelle sue parole, quali che siano, quella storia, quella sofferenza, quel potere, quella forza, quel mondo, possono diventare il destino delle persone intorno a lui.

Cazzate? Non per me.

Questo è Al Pacino nel discorso finale alla squadra prima della partita decisiva. Questa è la vita in cui credo io. 

Le persone che non mi piacciono subito non mi piaceranno mai più. E' così, non c'è niente da fare. Io le guardo negli occhi, e già mi sono fatto la mia idea. Poi ascolto le prime 5 parole, ed è tutto finito. Sono una persona orribile, me ne rendo conto, ma il mio istinto animale, perché questo sono, un animale semi cosciente, cioè semi incosciente, mi dice tutto quello che mi serve sapere.

Non lo so se ci salveremo, e sinceramente è l'ultimo dei miei problemi, pensieri. 

Quando è arrivato Nicola me lo sono studiato, come faccio sempre. L'ho guardato negli occhi, ho ascoltato il suo tono di voce, le parole, specialmente dopo un paio di sconfitte feroci. A me è bastato per capire l'uomo che c'è lì dentro. 

Le prestazioni, le ultime, sono solo la conseguenza di quello sguardo. 

Non sto dicendo che ci salveremo, e non sto dicendo che i problemi siano alle spalle. Sto dicendo, come dissi al suo arrivo, che avevamo un uomo in panchina, e che a me questo sarebbe bastato, per risorgere o per affondare. Per risorgere, tutti insieme, o per affondare, tutti insieme.

Lui, l'uomo Davide Nicola, prima del tecnico Davide Nicola, è il padre di questo nuovo Genoa. Un Genoa gagliardo, un Genoa determinato, un Genoa umile, un Genoa lottatore, un Genoa fiducioso, un Genoa Grifone. Tanto Grifone. Come piace a noi.

Vittorioso, o sconfitto, non importa. Ma Grifone sì, questo importa eccome.

Ma c'è un secondo padre. 

Si chiama Domenico Criscito. Non mi importa discutere le dinamiche societarie, ma la sua scelta.

Io sono il Capitano del Genoa, non sto giocando benissimo, e le cose vanno male, malissimo. Io non posso andare via adesso, chiedo scusa. Io sono il fottuto Capitano di questa nave alla deriva, non certo per colpa mia, e se questa cazzo di nave deve affondare affonderà con il suo cazzo di Capitano a Prua, braccia aperte e petto in fuori anche se le onde fossero alte 300 metri.

Che vi piaccia, o che non vi piaccia.

E quel rigore lo tiro io!

Perché questa è la nostra maglia. La maglia del Genoa CFC 1893.

Grazie Davide, grazie Domenico.

   Luca Canfora