Club: l'orgoglio di essere il Sette Settembre
Era la stagione 2000-2001, il Genoa dell'allora presidente Scerni era impegnato in una delle tante stagioni anonime del campionato di Serie B, una situazione precaria e un pubblico che malgrado tutto seguiva fedelmente con passione le vicissitudini del vecchio grifone.
Un gruppo di amici che seguivano da anni e potremmo dire dall'infanzia, con esperienze e differenze anagrafiche le sorti del club più antico d'Italia, decise di riunirsi sotto un unica identità, che accomunava, oltre alla vita di quartiere in quel di Molassana, uno stesso modo di seguire e vivere il Genoa: da qui nasce l'idea di fondare il club Sette Settembre appunto, con lo scopo di aggregare genoani che amavano il Genoa e la sua storia, senza distinzioni tra i suoi componenti, legati solo da una unica passione, i colori rossoblù.
L' idea di attribuire il giorno della nascita del Genoa, al nome del Club, è legata al fatto che i soci fondatori ritenevano importante ricordare nel tempo la storia della società rossoblù, una storia radicata nella città, fatta di un nobile passato e di un presente ormai "storicamente" sbiadito, che è riuscita però a mantenere brillante ed elegante il suo meraviglioso vessillo grazie all'orgoglio e alla passione dei suoi tifosi e a quella che noi chiamiamo "genoanità".
Cosa è la genoanità per noi?Innanzitutto non dimenticare mai da dove veniamo, chi sono i nostri nonni, un amore sviscerato per la città più anglofila d'Italia, una passione radicata per il football e non per il calcio, il fatto di amare la maglia e dare poca importanza da chi viene indossata, perché questi devono prima di tutto onorarla ed essere fieri di farlo, ritenere il Genoa bene storico culturale della città e qualcosa che ci appartiene.Inoltre genoanità per noi è ricordare la data "Sette Settembre" come la nascita del football in Italia e il Genoa come precursore; da qui nasce l'idea di festeggiare annualmente il compleanno del Genoa come quello di un amico, con iniziative più o meno autorizzate per le vie della città, con una pazza passione che solo i genoani hanno. Inizialmente eravamo in pochi a rendere omaggio a questa data, oggi i numeri e le iniziative dicono tutt' altro e di questo ne andiamo fieri.
Nella stagione successiva viene esposto lo striscione Sette Settembre lo stesso che viene oggi ancora appeso nella torretta della Gradinata lato distinti, allora senza alcun simbolo; si da via ad un primo tesseramento, si ci vede nei bar, perché i fondi scarseggiano e non si hanno possibilità economiche per avere una sede propria. Si organizzano le prime trasferte con auto e pulmini inizialmente per pochi intimi; all' interno del club ci sono ex-componenti della tifoseria storica rossoblù o "ultrà in pensione" come si definiscono loro, a fianco di semplici tifosi, mamme e papà con figli, all' interno dei primi pullman che vengono allestiti, persone che provengono da diversi quartieri della città, altra caratteristica del club.
L'autofinanziamento dei soci permette la realizzazione di bandiere, sciarpe, magliette e felpe, la vendita del materiale sul pullman durante le trasferte permette a sua volta di disporre di un fondo cassa e di affittare una sede propria inizialmente in Via Isola del Vescovo, successivamente in Via Geirato, entrambe nel quartiere di Molassana dove tutt'ora il club risiede.
Nel frattempo la società passa di mano, inizialmente con Dalla Costa fino all'attuale Preziosi, il Club sostiene e segue con maggiore presenze il vecchio Grifone. In quasi tutti gli stadi dove scende in campo il Genoa è presente un vessillo del Sette Settembre, il Club può dire di aver raggiunto una sua identità e ad ogni trasferta, all' interno del pullman, dove è sempre presente la immancabile "lotteria" a premi, focaccia mattutina e vino bianco, l'amicizia si consolida.
Il 25/10/2006 il Club piange la scomparsa di Monica, un' amica, una componente del Club con il quale partecipava a tutte le trasferte: Monica ragazza semplice e sempre sorridente, cade tragicamente per mano di un balordo mentre svolge il suo lavoro all'Ipecoop di Carasco, lasciando un vuoto incolmabile. I ragazzi del Club il lunedì successivo partono per la trasferta di Verona, lasciando un posto vuoto sul pullman occupato da fiori; Monica viene ricordata regolarmente l'anniversario della sua scomparsa con uno striscione esposto in Gradinata.
Gli anni passano, il modo di andare allo stadio è sempre più restrittivo tra divieti, biglietti nominali, diffide che spesso distruggono l'aggregazione e allontanano la gente dagli stadi; si gioca il giovedì sera, il venerdì, il sabato, la domenica a mezzogiorno, il Genoa sembra avere un futuro roseo e da protagonista, ma è un fuoco di paglia. L'era Preziosi che per molti è considerato l'unica alternativa non porta i risultati sperati, il Club diffida da chi considera il Genoa uno splendido giocattolo per fare i propri interessi e anche in tempi non sospetti mantiene un certo distacco.
Nonostante tutte le difficoltà, i ricambi generazionali, le mille vicissitudini che hanno reso sempre meno entusiasmante andare allo stadio, quella gente è ancora la, la domenica mattina si ritrova per appendere i suoi striscioni, montare le bandiere e fare in maniera più genuina e priva di interessi, il tifo per il Genoa: l'unica cosa che conta.Finché ci saranno genoani con questi ideali ci sarà il Genoa perché come dice il nostro motto:
"MI SUN NASCIU ZENEIZE E NU GHE MOLLU!"
https://youtu.be/yn-RGiqib3IGenoa Club Sette SettembreVia Geirato 32 R, 16138 Genova Molassanasettesettembre_1893@yahoo.it3478180126 (Stefano)