Immobile e "tutto quello che ha passato al Genoa"
Esistono sicuramente tanti buoni giocatori che hanno vestito la maglia del Grifone, soprattutto in epoca recente. Alcuni sono “campioni” anche fuori dal campo, seri professionisti che hanno (e hanno lasciato) un ottimo ricordo della loro esperienza in rossoblù.
Tra questi ricordiamo ad esempio Thiago Motta, un campione che ogni volta che ne ha occasione ricorda con piacere la sua avventura al Grifone e la grande riconoscenza per tutto lo staff tecnico e medico per aver “ricostruito” un giocatore che a causa degli infortuni non aveva più lo smalto e la sicurezza dei bei tempi.
Poi ci sono calciatori come Ciro Immobile, che ha trascorso in rossoblù una stagione con più ombre che luci (33 presenze e 5 reti), il quale non perde occasione, anche a distanza di anni, di evidenziare negativamente tutto quello che avrebbe passato a Genova.
Un giocatore che era stato accolto con entusiasmo all’ombra della Lanterna, dopo la stagione trionfale a Pescara e la promozione in serie A degli abruzzesi.
Ma di lui ricordiamo soprattutto il ditino portato alla bocca a zittire il pubblico genoano a San Siro dopo un suo (bel) gol contro l’Inter.
Ancora l’altro giorno, alla vigilia dell’importante derby di coppa Italia di Roma (poi vinto dalla Lazio 2-0, anche grazie ad un suo gol) l’attaccante di Torre Annunziata è tornato a sfogarsi non comprendendo il “perché fosse finito a Genova” quando i suoi compagni Verratti e Insigne furono ceduti a Paris Saint Germain e Napoli. Evidentemente il giocatore considera quasi una macchia aver indossato la maglia del club più antico d’Italia che lo ha fatto debuttare nel massimo campionato italiano.
Ecco, Ciro, permettici di parafrasare uno striscione che salutava Diego Milito, dopo la sua cessione all’Inter: "Sarebbe stato meglio non incontrarsi mai, per lasciarci in questo modo”. Continua pure la tua carriera che ti ha già portato in pochi anni a girovagare in diverse società di calcio, dimenticati di “quel che hai dovuto passare a Genova” e cerca di non nominarci più. Noi ti abbiamo già dimenticato da un po’.
Buona fortuna.