Pisacane (Cagliari): "Crederci sempre, non mollare mai"
Trent’anni, napoletano, difensore del Cagliari neopromosso in serie A. Sintesi di Fabio Pisacane. Una vecchia, seppur breve, conoscenza del pubblico rossoblù. Pisacane ha iniziato la sua carriera calcistica proprio nelle file del Genoa, debuttando in prima squadra nel corso della stagione 2004-2005, ma l’anno dopo venne girato al Ravenna in serie C1. Tra le fine del Grifone torno nell’estate del 2007, ma dopo il ritiro estivo, venne mandato in prestito ancora in C1 al Lanciano.
Il sito www.gianlucadimarzio.com riporta un’intervista al difensore, che fa conoscere non il giocatore, ma anche, e soprattutto, l’uomo.
La storia di Fabio Pisacane parte da Napoli. "Sono cresciuto nei Quartieri Spagnoli, una realtà non semplice. Puoi avere a che fare con persone possono portarti verso cattive strade. Fin da piccolo impari subito a capire cosa potrebbe succedere in determinate circostanze. Si impara a crescere prima, a lottare per sopravvivere”.
Poi i primi calci a un pallone “Facevo scuola calcio in una società di quartiere, la Celeste, successivamente andai alla Damiano di Tascone. Lì mi notò Claudio Onofri, allora responsabile del settore giovanile del Genoa, che fece investire ai liguri parecchi soldi per prendermi".
Poi la malattia. “ Una mattina mi svegliai paralizzato dalla testa ai piedi. Capii subito che c'era qualcosa di grave, ma avendo 14 anni non completamente. La diagnosi fu terribile: sindrome di Guillain-Barré. In quel momento non pensavo al fatto che forse non avrei più giocato a calcio, Lottavo per sopravvivere. Mio padre è stato sempre al mio fianco, non lo scorderò mai. RE' stata una prova difficile per tutta la mia famiglia e per fortuna l'abbiamo superata”
Poi il Genoa. “Tre anni dopo la malattia arrivò l’esordio in serie B con il Genoa anni. E' stato il premio più bello, quello che mi ripagava di tutto i sacrifici. Quei tre anni hanno rispecchiato il mio carattere, la mia indole: combattere sempre, arrendersi mai".
E ora la conquista della serie A. “A Cagliari conosciuto un popolo fantastico. Non sono frasi di circostanza, sono sincere. Ho capito che esistono ancora persone genuine e con certi valori, mi hanno conquistato. E' un legame forte. Ora mi sto rendendo conto veramente che il sogno si è avverato e come uomo mi rende orgoglioso. Sembrava un obiettivo impossibile, irraggiungibile. Non mi sono arreso, non ho mai mollato e ci sono arrivato con le mie forze”
Prossimo obiettivo? “Far vedere a mio figlio il papà giocare in serie A almeno un minuto”.
Amore per la famiglia, entusiasmo, volontà , determinazione, costanza. Valori importanti per questo ragazzo che si affaccia per la prima volta nella massima categoria. A questi andrebbe aggiunta la lealtà, sportiva e “non”. Nel 2011 Pisacane , quadro militava nel Lumezzane, il direttore sportivo gli aveva offerto 50.000 euro per far vincere la sua squadra nel turno successivo di campionato. Rifiutò e denunciò il fatto.