Quattordici anni fa ci lasciava Gianluca Signorini
Sono passati quattordici anni dalla morte di Gianluca Signorini, simbolo del Genoa, scomparso il 6 novembre 2002 a soli 42 anni nella sua Pisa, sconfitto da quella che lui stesso aveva denominato "la stronza", la SLA.
Sette stagioni da bandiera rossoblù, dalla B alla semifinale di Coppa Uefa, con più di 200 gare ufficiali giocate.
Un esempio per compagni e avversari, sul terreno di gioco e fuori.
Poi, iniziata la carriera dirigenziale dopo il ritiro, la scoperta di essere affetto da sclerosi laterale amiotrofica, la SLA, la terribile malattia che conduce alla perdita progressiva e irreversibile del controllo dei muscoli scheletrici e quindi alla morte, contro la quale Signorini ha lottato fino all'ultimo giorno con la stessa tenacia e lo stesso coraggio che aveva dimostrato ogni volta che scendeva in campo con quella maglia numero 6 cucita addosso.
A Genova nel 2001 fu organizzata al "Ferraris" una serata in suo onore, per raccogliere fondi destinati alla ricerca sulla SLA. Fu anche l'ultima apparizione ufficiale di questo campione che aveva incarnato i valori della genoanità ed era entrato nel cuori di tutti.
"Vorrei alzarmi e correre con voi, ma non posso. Vorrei urlare con voi canti di gioia, ma non posso. Vorrei che questo fosse un sogno dal quale svegliarmi felice, ma non lo è. Vorrei che la mia vita riprendesse da dove si è fermata.", queste le sue commoventi parole rivolte al pubblico genoano, al "suo" pubblico.
Sono passati quattordici anni, ma nei tifosi rossoblù il ricordo é ancora ben vivo.
Per tutti Signorini resterà sempre il "Capitano".