Remember Genoa: dall'Ungheria un Campione litigioso

28.05.2020 14:12 di Franco Avanzini   vedi letture

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato.

Ci sono giocatori che vengono etichettati come Campioni con la classica "C" maiuscola; magari nel loro paese lo sono pure, danno il cosiddetto "bianco" con gli avversari che li ammirano senza riuscire ad intercettarne o frenarne il pallone. Quando l'attrezzo del mestiere è tra i loro piedi raramente sbagliano la giocata. L'Ungheria è stata una patria di questi giocatori, tecnicamente molto validi. Un nome su tutti? Quello di Puskas; un vero e proprio Campione che ha fatto le fortune delle squadre nelle quali ha militato.

Nel Genoa c'è stato un elemento che avrebbe potuto benissimo essere inserito nella categoria dei top player attuali. Nel suo paese, proprio dopo Puskas, si è sempre affermato che fosse lui il talento più forte. Eppure non tutte le ciambelle escono col buco e non tutti i giocatori regalano quanto promesso in partenza. Il suo nome è Lajos Detari.

Ungheria, Germania, Grecia sempre in squadre interessanti nelle quali ha saputo esprimersi al meglio; giunto in Italia, prima al Bologna e poi al'Ancona, qualcosa di buono aveva fatto vedere e, dopo una parentesi breve al Ferencvaros, eccolo al Genoa. Giunto in pompa magna da lui ci si attendevano assist soprattutto, ma anche qualche gol. E in effetti il suo biglietto da visita tutto faceva pensare tranne che potesse essere un flop, uno di quegli elementi che la mitica "Gialappa's Band" aveva anche inserito nella rubrica inerente ai calciatori che avevano fatto male nel nostro paese.

Definito il Pibe di Ungheria, alter ego del Pibe de Oro ovvero Diego Armando Maradona,  Detari è stato di fatto l'ultimo talento magiaro che abbia calcato i campi erbosi di tutta Europa. Intanto la forma fisica: non arrivò a Genova un filiforme giocatore, ma un calciatore con qualche chilo in più (anche più di qualche) e non aveva neppure un carattere tanto facile, non propriamente adatto al campionato italiano. Giusto per capirlo meglio, rispose così ad un giornalista dopo una rete sbagliata: "L’ho sbagliato apposta, così i miei compagni impareranno a passarmi di più la palla".

A Genova non si riuscì mai ad ambientare, tanto è vero che il campo lo vide solamente in 8 circostanze nella stagione 1993/1994 (segnando un solo gol in un Genoa-Foggia terminato 4 a 1 per i satanelli al Ferraris) tra i mesi di novembre e giugno. Di fatto è ricordato in Italia soprattutto per le litigate fatte con tutti i compagni delle tre squadre nelle quali ha militato, ma anche con il resto degli staff, magazzinieri compresi. Era un talento, certamente, ma il suo carattere proprio mal si sposava col nostro paese. E di fatto lo lasciò senza rimpianti per proseguire in Svizzera (dove litigò pure col mister ma almeno fece vedere qualcosa di buono), chiudendo la carriera da calciatore nella sua Ungheria nel Budapest VSC. 


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