Genoa, c'è tanto da lavorare ma siamo soltanto a luglio

23.07.2023 10:00 di  Franco Avanzini   vedi letture

E' calcio d'agosto (o meglio di luglio), ok. Non conta il risultato finale, certo. Ma alla fine qualunque tifoso o appassionato di calcio va a guardare il tabellino di ogni match e leggere Genoa-Venezia 1 a 4 non è certo una cosa positiva. Una seconda uscita stagionale, prima vera dopo la "passeggiata" contro i dilettanti del Fassa che ha messo in evidenza molte precarietà che la società dovrà risolvere.

Il Venezia è parso una squadra di categoria superiore rispetto al Grifone. Palle toccate in maniera tranquilla, inserimenti, scatti, controlli e tiri precisi dalla distanza ma anche cambi di gioco e lanci in profondità che hanno spesso messo in difficoltà la retroguardia genoana. Ed inoltre sulla propria fascia sinistra d'attacco ha trovato strada libera visto che il duo Sabelli-Biraschi raramente è riuscita a frenare gli avversari.

Che la giornata non nascesse sotto gli aspetti migliori lo si è notato sin da subito, Gudmundsson calciava un primo rigore in maniera troppo sufficiente con Joronen che faceva un figurone quasi bloccando il tiro debole e non certamente troppo angolato. L'islandese ha giocato al pari di Strootman per tutti i novanta minuti ma, a parte i due rigori, il secondo trasformato, è apparso svogliato ed imballato, molto, troppo, fuori dal gioco genoano.

Il mercato del Genoa ha portato, Leali e Sommariva a parte, il solo Martin che ancora non è apparso in forma. Occorre arrivare a conclusione delle varie operazioni di mercato aperte. Ed i rinforzi vanno fatti in qualunque reparto. Pur la difesa non è sembrata imbattibile. I quattro gol presi sono una stonatura rispetto alle reti prese lo scorso campionato quando per le avversarie segnare al Genoa pareva quasi un'impresa. 

In mezzo al campo è mancato sicuramente Badelj ma non si può pensare che il ritorno del croato possa risolvere tutti i problemi e sulle fasce la situazione è assolutamente da verificare. Sia a destra che a sinistra non tutto è filato per il meglio. In attacco poi la gara con il Venezia ha messo in mostra il fatto che servano non uno ma almeno due attaccanti di peso per non tornare a soffrire come accaduto nell'ultima annata giocata nella massima serie. 

Mister Gilardino nelle ultime giornate aveva ricordato come la salvezza sia come uno Scudetto per il Genoa ed ha perfettamente ragione. Piedi per terra, nessun volo pindarico o speranze di raggiungere posizioni troppo elevate di classifica. La dirigenza sta lavorando in maniera continuativa e siamo certi che alla fine il Genoa che partirà dalla prima giornata di campionato sarà differente da quella vista ieri. Ricordiamoci sempre però che: questo è solo calcio estivo. 


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