Da quando Baggio non gioca più

29.09.2020 16:45 di  Luca Canfora   vedi letture

Cosa c'entra con il Genoa? Tutto quello che è poesia ha a che fare con il Genoa, e Baggio è la poesia. 

Per chi è troppo giovane per averlo visto giocare, e per conoscere la sua storia di uomo, non solo di calciatore, consiglio Youtube. Basta scrivere "Roberto Baggio". Ieri sera la TV era noiosa, come spesso accade, ed allora sono andato su Internet. Tra i link proposti eccone uno su Roberto Baggio, e via di seguito a fare le ore piccole.

In questo momento così surreale, con orizzonti così incerti e limitati, sotto il cielo grigio e pesante delle nostre preoccupazioni, con i sogni che sembrano non avere alcuna speranza, la poesia è tutto ciò che rimane per aggrapparsi alla bellezza, alla speranza che domani sia un giorno migliore. E' solo calcio, solo calcio, ma anche in questo mi manca la leggerezza, la purezza di ciò che è semplicemente bello.

Roberto Baggio avrebbe dovuto giocare nel Genoa. Dico dovrebbe perché il suo talento, semplicità, normalità, accoppiate alla sua sfortuna ed alle sue sofferenze, hanno fatto di lui il giocatore italiano più poetico di sempre. Come il Genoa. Non nascondo che dopo 3 ore di video sulla sua vita, ripercorrendo le sue gesta in campo e i suoi racconti di vita fuori dal campo, intrecciati alla mia vita di ventenne, di trentenne, gli occhi lucidi la hanno fatta da padrone e ad un certo punto ho deciso di andare a dormire per non interrompere la magia.

Il calcio è cambiato, ovviamente non potrebbe essere diversamente. E sono cambiato anche io, ed anche voi. E' cambiato il mondo, è cambiato il calcio, e la nostalgia è un sentimento che non porta da nessuna parte. Ma ogni tanto cercate cose belle da guardare, aggrappatevi a qualcosa che profumi di eternità, perfino ad un rigore sbagliato in una finale della Coppa del Mondo.

Ho negli occhi Roberto con le mani sui fianchi dopo quel rigore sbagliato, nel 1994. La testa bassa, lui che in quel mondiale ci ha portato in finale da solo. Non me ne frega niente di quel Mondiale, per me in quel codino solitario con gli occhi a terra c'è tutta la poesia che non saprei scrivere, che non potrei descrivere, e che non vorrei riscrivere.

La vittoria, o la sconfitta, non possiedono alcun valore, non hanno nessun significato.

Roberto Baggio, l'uomo, il calciatore dentro l'uomo, il suo comportamento, sempre, dentro il campo, fuori dal campo, le sue sofferenze, e le sue sconfitte, non il suo Pallone d'Oro, e gli occhi lucidi che ancora mi regala valgono più di una vittoria o di una sconfitta. 

Sono tutta la bellezza del mondo.

Sono tutto quello che ancora cerco... anche nel mio Genoa.

   Luca Canfora


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